L’Arte come linguaggio universale: Successo per l’Art Symposium Giubileo a Roma

(ASI) Roma - Si è concluso con grande successo l’Art Symposium, ospitato a Roma presso la Pontificia Accademia di Teologia presieduta da Monsignor Antonio Staglianò e diretto da Salvo Nugnes, curatore d’arte e giornalista. L’evento, che ha animato la capitale con una giornata intensa e ricchissima di contenuti, ha visto la presenza di artisti provenienti da decine di Paesi, tutti riuniti sotto il segno dell’arte come linguaggio universale di pace, dialogo e spiritualità.


Una vivacissima maratona culturale, durante la quale i protagonisti hanno saputo dare il meglio di sé, coinvolgendo il pubblico con performance, riflessioni e testimonianze cariche di significato. Dai momenti musicali alle esposizioni artistiche, dagli interventi istituzionali ai dialoghi interdisciplinari, l’Art Symposium Giubileo si è rivelato un vero laboratorio di idee e bellezza, capace di coniugare fede, creatività e impegno civile.
Ad arricchire la manifestazione gli interventi di Silvana Giacobini, giornalista e scrittrice, che ha contribuito al dibattito con esperienza e sensibilità, Giancarlo Scarchilli, regista, Gianni Marussi, già responsabile mostre del Tgcom24, Caterina Grifoni, dirigente MCL (Movimento Cristiano Lavoratori), Alberto d'Atanasio, storico dell'arte e diversi altri.
Non sono mancati i contributi speciali del direttore d’orchestra Riccardo Muti e del direttore del Tgcom Paolo Liguori. Applauditissime anche le voci della brava cantante Zee Vassallo, protagonista di un’esibizione suggestiva, e del noto scienziato Antonino Zichichi, che ha saputo unire scienza e fede in un discorso brillante.
L’energia degli artisti italiani ed internazionali ha portato sul palco una sinfonia di stili, colori e visioni, testimoniando la ricchezza del patrimonio culturale globale.
Il pubblico, numeroso e partecipe, ha risposto con entusiasmo, confermando la centralità dell’arte nel tessuto spirituale e sociale del nostro tempo.
L’Art Symposium Giubileo si chiude dunque con una promessa: continuare a costruire ponti, a nutrire l’anima, a parlare al mondo con il linguaggio senza confini della bellezza.

 

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