(ASI) Il terzo bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità segnala una rapida crescita dei casi umani di West Nile Virus in Italia: al 30 luglio 2025, se ne contano 89, rispetto ai 32 del precedente aggiornamento.
Tra questi, 40 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva, la più severa, con un tasso di letalità pari al 20%. Le regioni più colpite sono Lazio e Campania, dove si registra anche il maggior numero di decessi: 5 su 8 totali. La circolazione del virus è confermata in 31 province distribuite su 10 regioni. “La sorveglianza è attiva e tutte le misure di prevenzione sono in campo, anche per la sicurezza di trapianti e trasfusioni”, rassicura Anna Teresa Palamara, responsabile del dipartimento malattie infettive dell’Iss. Il virus, trasmesso esclusivamente dalle zanzare, non si diffonde da persona a persona, ma resta fondamentale la prevenzione: evitare ristagni d’acqua, proteggersi dalle punture e rivolgersi al medico in caso di febbre alta. A confronto con gli anni precedenti, il 2025 mostra numeri inferiori: nel 2024 i casi furono 484, nel 2022 ben 728. Intanto, sotto controllo anche altre arbovirosi: 98 casi di Dengue, 32 di Chikungunya e 4 di Zika, tutti senza decessi. La sorveglianza continua, con l’obiettivo di contenere la diffusione e tutelare la salute pubblica.
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