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(ASI) E' prevista per sabato l'ennesima marcia del popolo No Tav in Val di Susa per chiedere alle istituzioni di abbandonare il progetto della linea ferroviaria Torino-Lione, devastante per l'ecosistema della zona. Prevista una cospicua partecipazione a quella che sarà la prima manifestazione in Val di Susa dopo quella dello scorso 3 luglio, segnata da scontri con le forze dell'ordine.

Domani si assisterà ad un raduno di tutte le realtà locali - comitati, comunità montana, assemblee cittadine e sindaci di zona -, un'occazione per ribadire la compatta contrarietà di tutto il territorio all'opera.

Gli organizzatori annunciano che al tema dell'opposizione alla linea ferroviaria si affiancherà una protesta per le recenti misure cautelari contro attivisti No Tav, ritenute da più parti sproporzionate rispetto alle accuse, e la richiesta della fine della militarizzazione della Valle e dell'area del 'cantiere' della Maddalena di Chiomonte.

La vigilia di questo appuntamento è stata avvelenata dalle minacce giunte al pm Gian Carlo Caselli, responsabile degli arresti di alcuni manifestanti No Tav accusati di violenze in precedenti manifestazioni.

A proposito di questo clima ha parlato Alberto Perino, uno dei leader dei No Tav: "Stanno ripercorrendo le stesse cose che hanno fatto con le brigate rosse, criminalizzando il movimento No Tav perche' non hanno nessun altro modo per batterlo". "Questo sta creando un allarmismo ingiustificato - prosegue Perino - "è da un pezzo che loro sperano che ci scappi il morto e noi stiamo facendo i salti mortali affinchè non succeda".

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