Rischio esodo di professionisti sanitari verso i Paesi del Golfo

(ASI)  I dati si aggiornano di ora in ora, crescono a dismisura, e dimostrano apertamente come potrebbe prospettarsi, dai qui ai prossimi mesi, un vero e proprio esodo di operatori sanitari verso il Medio Oriente. 

Le notizie delle ultime ore, che arrivano attraverso il contatto diretto con agenzie internazionali specializzate nel reclutamento di personale sanitario, e confermate anche dallo zelante lavoro dell’Amsi, Associazione Medici di Origine straniera in Italia, evidenziano apertamente come sono salite adesso a 550 le disponibilità di massima a partire, da qui alle prossime settimane, da parte di professionisti, in particolare provenienti da Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna.

Attenzione, sia chiaro, disponibilità non vuol dire certezza di partire, ma nell’esatto momento in cui vengono prospettate condizioni di lavoro come quelle che stiamo per elencarvi, e che includono anche il supporto per l’integrazione della famiglia del professionista nella nuova realtà socio-culturale, diventa davvero difficile dire di no.

Ci segnalano che, oltre alle allettanti proposte provenienti dall’Arabia Saudita, anche mete come Abu Dhabi, negli Emirati Arabi, stanno diventando il centro dell’interesse degli operatori sanitari europei, in particolare presso realtà come il Cleveland Hospital, e l’NMC, strutture private all’avanguardia dove cercano in medici e infermieri specializzati, in particolare con esperienze pregresse per pronto soccorso, chirurgia generale, pediatria e sala operatoria, nonché con anni di esperienza nel settore della chirurgia estetica, micromondo sempre più all’avanguardia in Medioriente, dove gli stipendi dei professionisti lievitano ulteriormente.

Con certezza, tra i professionisti europei, ci viene confermato che gli italiani sono tra i più richiesti, e non solo per la loro brillante formazione di base e le loro competenze, ma soprattutto per quelle qualità umane, per quel carisma che, mi dicono, li fa addirittura preferire ai colleghi tedeschi e francesi.

Dalle nostre prime verifiche emerge che è tutto vero: in questo momento ci sono numerose posizioni aperte , nell’ambito di svariati setting specialistici, che mettono a disposizione uno stipendio base 3400 euro al mese netti, non un euro di meno, addirittura esentasse per un infermiere italiano negli Emirati Arabi, con alloggio pagato, e benefit  extra, due viaggi pagati per l’Italia e un supporto notevole per l’eventuale integrazione sociale di moglie e figli. Dai 3400 euro netti si può arrivare anche fino a 6mila euro mensili.

Inutile nasconderci, la geografia della sanità mondiale è mutata: i paesi del Medioriente investono circa il 10% del proprio Pil nella sanità, ed il gap con nazioni come le nostre, organizzativamente parlando, rischia di diventare, quindi, incolmabile.

Foad Aodi - Agenzia Stampa Italia

 

 

ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione

Continua a leggere