(ASI) Ci sono anche loro e sono sempre di più. Parliamo dei padri separati, entrati ormai a far parte dei nuovi poveri. Fanno fatica ad arrivare alla fine del mese, schiacciati dal peso delle spese di mantenimento per la ex moglie.

 

“Vivono un dramma nel dramma – afferma il Segretario Nazionale di Codici Ivano Giacomelli – oltre alla separazione, che significa perdere il contatto diretto con i propri figli, devono affrontare una situazione di grave crisi economica che in alcuni casi li costringe a rivolgersi alla Caritas per ricevere un aiuto. La responsabilità di questa situazione deve essere ricercata anche e soprattutto nell'orientamento vessatorio dei giudici – continua Giacomelli – che riduce i padri separati in povertà. Con le loro sentenze alimentano i conflitti, invece di risolverli. Soprattutto i giudici della Corte di Appello e della Cassazione dimostrano di non avere una percezione corretta di quella che è la realtà, ricorrendo a decisioni anacronistiche. I padri separati vanno aiutati, non vessati – conclude il Segretario Nazionale di Codici – la bigenitorialità è importante e deve essere applicata”.

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