(ASI) L’ondata di maltempo con pioggia e neve ha fatto salire il livello del fiume Po di oltre un metro in appena 24 ore al Ponte della Becca in provincia di Pavia.
E’ quanto emerge da un’analisi di Coldiretti che evidenzia come il rapido innalzamento del piu’ grande fiume italiano sia rappresentativo della situazione di difficoltà dei bacini idrografici lungo la Penisola con allarmi, tracimazioni e paesi evacuati con conseguenti allagamenti delle campagne. In provincia di Reggio Emilia – sottolinea la Coldiretti - è tracimato l’Enza, affluente del Po, nel Parmense ci sono problemi con la piena del Taro, il Serchio è esondato in provincia di Lucca e timori ci sono anche in Liguria. A preoccupare nelle campagne – continua la Coldiretti - sono anche le forti raffiche di vento che hanno abbattuto piante e fatto cadere massi sulle strade. Dopo un lungo periodo di siccità le precipitazioni per poter essere assorbite dal terreno devono cadere in modo continuo e non violento, mentre gli acquazzoni – continua la Coldiretti - aggravano i danni provocati dagli allagamenti con frane e smottamenti. La spallata del maltempo arriva dopo un anno che è stato fra i più secchi e caldi della storia meteorologica dell’ultimo secolo. Nel 2017 – spiega la Coldiretti - è caduto quasi 1/3 di acqua in meno (-30%) che ha provocato la più grave siccità dal 1800 (dati Isac Cnr) con drammatici effetti sull’agricoltura, ma anche rischi per gli usi civili ed industriali. L’energia termica accumulata – conclude Coldiretti – è alla base di anomalie climatiche sempre più estreme che negli ultimi dieci anni hanno causato danni in Italia per oltre 14 miliardi di euro.

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