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(ASI) “Il Governo continua a gestire in modo confuso e contraddittorio la fase dell'emergenza immigrazione che non è affatto finita.

 Si rende necessaria una proroga dei tempi di validità dei permessi di soggiorno”. Ne è convinto Piero Soldini, responsabile immigrazione della Cgil nazionale, secondo il quale il limite evidente del decreto sui permessi temporanei risiede nel fatto che è limitato alla mezzanotte del 5 aprile. Tutti gli immigrati che sono arrivati in Italia dalla Tunisia o dalla Libia dopo il 5 e che continueranno ad arrivare ancora sono destinati al rimpatrio coatto.

“Il Governo – spiega Soldini – oltre a prorogare il decreto, deve anche stabilire delle linee guida per la gestione dell'emergenza. Abbiamo infatti avuto notizia di fogli scritti a mano dalle Questure con cui si invitano gli immigrati a recarsi in Francia. In questi fogli si chiede poi all'immigrato di turno se ha i soldi per viaggiare verso le sue destinazioni. Siamo insomma alla confusione e all'arbitrio più totali e non ci risultano circolari o linee guida ufficiali del Ministero dell'Interno. Tutto è lasciato al caso e all'iniziativa dei singoli Questori”.

Per facilitare la gestione dell'emergenza – spiega ancora il sindacalista della Cgil – bisognerebbe fare come nel caso del Kossovo nel 1999 quando si permise ai profughi di viaggiare gratis una volta in possesso del permesso di soggiorno. Ma la Cgil – questa volta in modo unitario con gli altri sindacati – chiede anche all'Europa di intervenire applicando la direttiva n.55 del 2001. Su questo punto Cgil, Cisl, Uil hanno scritto una lettera al segretario generale della Ces (che inviamo in allegato). L'Europa deve dunque intervenire e soprattutto deve produrre una nuova legislazione sull'immigrazione adeguata alla nuova situazione che si è determinata.

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