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Il meraviglioso mondo delle tartarughe marine e il lavoro dei numerosi volontari che operano per la loro salvaguardia
(ASI) “Simbolo di saggezza, prosperità e giustizia, in alcuni paesi venerata e considerata pilastro del mondo e fondamento della felicità, la tartaruga ha sempre posseduto quel fascino tipico che deriva dal mistero. Mistero sulla natura di questi simpatici rettili, sul loro solitario viaggiare, sulla capacità di nascondersi e ritornare, grazie all'infallibile senso dell'orientamento, nei luoghi che furono anche delle generazioni passate...” Con queste parole l'Assessore provinciale all'Ambiente di Reggio Calabria, Avv. Giuseppe Neri, ci ha introdotto al meraviglioso mondo delle tartarughe marine, esseri indifesi e 'vulnerabili' nei primi anni di vita ma forti e 'tenaci' in età più matura, capaci di rappresentare un 'campanello d'allarme' sulle condizioni dei territori nei quali viviamo e sulle buone o cattive abitudini della nostra società.

Queste creature sono costantemente in pericolo a causa del traffico nautico, dell'inquinamento delle acque, del turismo sulle spiagge e delle operazioni di pesca professionale: dai dati della FAO (Organizzazione mondiale per l'alimentazione e l'agricoltura,) risulta infatti che circa 60.000 tartarughe marine vengono catturate ogni anno nel Mediterraneo durante le operazioni di pesca, di cui 10.000 solo in Italia, ma nonostante ciò esse continuano a far sentire la loro presenza, nidificando in alcune spiagge della nostra penisola.

Come la maggior parte degli animali, le tartarughe amano la fase del corteggiamento che precede quella dell'accoppiamento e prevede comportamenti e rituali ben precisi: danze attorno alla femmina prescelta, particolari 'dichiarazioni' d'amore, scontri e morsi sul collo e sulle gambe. Le tartarughe sono solite deporre le uova, (circa 100-200 alla volta) sulla terraferma e in zone i cui i fattori ambientali siano favorevoli. Questi animali marini, che per oltre 200 milioni di anni hanno vissuto serenamente nel nostro mare, sono spinti sempre di meno a deporre a causa dell'arrivo dell'uomo e della sua azione 'distruttrice'.

Naturalmente tutte le specie di tartarughe marine sono animali protetti ed è vietato il loro commercio, ma per tutelarle non sono sufficienti le leggi, occorre che vi sia maggiore interesse da parte di Istituzioni e cittadini attraverso interventi mirati.

Dal 1990 il CTS (Centro Turistico Studentesco e Associazione di Protezione Ambientale) nato per favorire scambi culturali e mobilità giovanile, opera per la salvaguardia delle tartarughe marine. Con i progetti Life Natura Caretta caretta, DEL.TA, delfini e tartarughe protette e TARTANET l'Associazione si è dedicata al raggiungimento di vari obiettivi: sistemi di pesca alternativa per ridurre la cattura delle tartarughe; recupero e cura di migliaia di esemplari; coinvolgimento di 100.000 studenti in merito ai problemi di conservazione delle varie specie; creazione di una rete di centri di recupero che favoriscano le attività di ricerca e di protezione, (Asinara, Brancaleone, Cattolica, Comiso, Laguna di Nora, Lampedusa, Linosa, Livorno, Oasi di Lago Salso, Policoro, Punta Campanella, Riccione, Salento, Talamone).

Quest'ultima attività è stata promossa dal progetto TARTANET, realizzato attraverso il programma Life Natura della Commissione Europea con l'intenzione di incentivare la tutela della Caretta caretta, la specie più comune del Mediterraneo. Dal 2005 al 2008 i centri Tartanet hanno recuperato circa 800 tartarughe, molte delle quali vittime di incidenti di pesca. Fra i centri di recupero risulta essere particolarmente attivo quello di Brancaleone, (in provincia di Reggio Calabria), uno dei siti di nidificazione più produttivi di Caretta caretta, da noi visitato in data 31 agosto, in occasione del recupero di un esemplare del peso di 8 kg, avvenuto sul lungomare di Ardore. La tartaruga, alla quale è stato dato il nome di Jonny, risultava aver ingoiato un amo di grosse dimensioni che è stato subito estratto. Fra pochi giorni potrà tornare in libertà assieme a Minosse, un atro meraviglioso esemplare, grazie all'assistenza e alle cure dei volontari di 'Naturalmente Brancaleone', l'Associazione Ambientale No Profit, artefice del primo Centro di Recupero in Calabria che collabora con il CTS per la salvaguardia delle tartarughe marine che nidificano nella zona. Il lavoro dei numerosi volontari non è retribuito; a tal proposito, tutti coloro che volessero collaborare attivamente, spinti dal desiderio di condividere questa esperienza  potranno farlo liberamente contattando l’Associazione “ Naturalmente Brancaleone ”, (specificando indirizzo e – mail e num. telefonico) partecipando con il proprio contributo alla realizzazione di tutti quei progetti che l' Associazione si propone di raggiungere.

Ricordiamo che il centro è attivo anche come luogo di informazione per i numerosi visitatori che vi giungono e di formazione per i giovani studenti e ricercatori che ogni anno vi trascorrono un periodo come volontari.

 

Maria Vera Valastro- Agenzia Stampa Italia



 

 

 

 

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