"Sumud": Laika dipinge le navi della Global Sumud Flottilla A Barcellona

(ASI) Barcellona, 1° settembre. Sumud è il titolo della nuova opera della street artist Laika, realizzata sulle navi della Global Sumud Flottilla, in partenza da Barcellona verso Gaza. Il dipinto raffigura una donna palestinese che, con il dito puntato in avanti, indica con decisione la rotta. Alle sue spalle si apre una scia con i colori della bandiera palestinese, simbolo di resistenza, dignità e speranza.

Un'opera di resistenza e speranza, realizzata in un porto segreto prima della partenza verso Gaza

(ASI) Barcellona, 1° settembre. Sumud è il titolo della nuova opera della street artist Laika, realizzata sulle navi della Global Sumud Flottilla, in partenza da Barcellona verso Gaza. Il dipinto raffigura una donna palestinese che, con il dito puntato in avanti, indica con decisione la rotta. Alle sue spalle si apre una scia con i colori della bandiera palestinese, simbolo di resistenza, dignità e speranza.

«Qualcuno ha detto che la Global Sumud Flottilla è un fallimento e non sarebbe dovuta esistere: è vero. Non doveva esserci questo terribile genocidio, né questa marea di persone che mi emoziona e mi toglie il fiato per la loro forza nel resistere, mettendosi in pericolo. Ho voluto lasciare una traccia, un messaggio nel posto giusto», spiega Laika.

Il titolo dell'opera non è casuale. Sumud, in arabo, significa resistenza, fermezza, perseveranza: tre parole che racchiudono la lotta decennale del popolo palestinese per continuare a esistere.

«È stato un immenso onore dare colore alle navi di donne e uomini coraggiosi che, attraverso un'azione senza precedenti, cercano di rompere l'assedio della Striscia di Gaza: una terra martoriata, dove ormai ci sono più bombe che bambini».

E aggiunge: «Israele e il suo governo, con la complicità dei governi occidentali, vogliono cancellare ogni traccia di questo popolo; a Gaza con una 'soluzione finale' che richiama le pagine più buie della storia europea, e in Cisgiordania con gli attacchi dei coloni e gli espropri di terre. Non possiamo permetterlo. Questa spedizione è lo specchio di un mondo che si ribella e scende in piazza contro la barbarie. Il messaggio è chiaro: bisogna scegliere da che parte stare. La scia che lascia la donna palestinese rappresenta tutti noi: una marea di umanità che non si fermerà finché il popolo palestinese non avrà pace e uno Stato».

L'artista conclude con un appello forte e diretto: «Agli attivisti della Global Sumud auguro buon vento, sperando che le mie opere possano accompagnarvi in questo viaggio difficile. Ai governi che ci rappresentano chiedo: farete ancora finta di nulla? Continuerete a stringere accordi e a vendere armi a un Paese responsabile di crimini di guerra e contro l'umanità? La fine di Gaza sarà anche la fine dell'Europa democratica. La storia ci presenterà il conto».

Oltre all'opera principale, Laika ha arricchito la flotta con alcuni dei suoi poster più celebri a sostegno della causa palestinese: Liberazione (una donna partigiana che prende per mano una palestinese), Ni una menos e Justice 4 Awdah, dedicato all'attivista palestinese ucciso lo scorso mese a Masafer Yatta da un colono israeliano.

 

 

Fonte foto inviata con nota da ufficio stampa Gargiulo&Polici Communication.

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