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Piemonte. Cota annulla referendum contro la caccia: il Pae aderisce alla manifestazione nazionale del 3 giugno

(ASI) Lettere in Redazione. Roma -  Il Presidente della Regione Piemonte Roberto Cota ha firmato il Decreto con il quale dispone il non corso a procedere per il referendum sulla caccia che era stato fissato per il prossimo tre giugno.

La vicenda è ormai nota. I Giudici amministrativi avevano imposto al Presidente della Regione di indire il referendum sotto la minaccia di intervento dell’autorità prefettizia.    
Nel corso di una brevissima riunione della III Commissione consiliare velocemente convocata tra il 25 aprile e il primo maggio, venne però approvata una mozione che impegnava a cancellare la legge sulla caccia. In tal maniera si sarebbe annullato l’oggetto referendario. Il misfatto è stato, infine, compiuto e l’art. 40 della legge finanziaria regionale ha annullato tutto. Di legge se ne farà un’altra. E’ già stata annunciata. Prevederà il divieto di sparare la domenica quando la caccia è già chiusa!!!

Quanto è avvenuto, dicono al Comitato referendario (www.referendumcaccia.it), rappresenta una vergogna e per questo occorre una forte e univoca reazione di tutte le forze democratiche, del mondo animalista e di quello ambientalista per il 3 giugno il giorno della manifestazione nazionale anticaccia (Geapress). Il Partito Animalista Europeo aderisce all'iniziativa.

-I leghisti Cota, Sacchetto ma anche Zaia, Tosi, Stival nel Veneto, paladini delle lobby venatorie e delle industrie armiere, con un atto liberticida e antidemocratico hanno calpestato i diritti dei cittadini. Colpevoli, inoltre, per avere erogato ingenti somme di soldi pubblici agli organizzatori delle fiere pro-caccia tagliando i fondi ai sevizi sociali per i disabili, sia per avere autorizzato la caccia in deroga oggetto della maxi multa milionaria comminata dalla UE che rischia di cadere sulle teste dei contribuenti. Gli immorali Bossi e

Co. coinvolti nello scandalo " The Family" e responsabili dell'annichilimento del loro stesso partito , con le loro facce che a vederle fanno schifo, non rappresentano più la volontà popolare ed il loro comportamento autoritario ed ingiusto, in un momento storico di profonda tensione sociale, genera il rischio di azioni violente organizzate dai movimenti sociali non più disposti a subire soprusi ed angherie-.

Lo rende noto il Presidente del Partito Animalista Europeo, Stefano Fuccelli.

Ufficio Stampa
Partito Animalista Europeo

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