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Disoccupazione finita in tragedia. Un uomo si uccide perchè  non lavora e non può sostenere la famiglia

(ASI) Roma Un uomo di 49 anni, Giuseppe Pignataro, di Trani, è morto dopo essere precipitato dal balcone della sua abitazione. La morte - a quanto si è saputo - è avvenuta poco dopo che era stato condotto in ospedale dai soccorritori del 118, ai quali avrebbe detto di essersi lanciato volontariamente dal balcone. Questi tragici episodi sono in aumento e sono un sintomo evidente di come la crisi economica colpisce pesantemente la maggior parte delle famiglie itraliane e le classi sociali più povere.

Dello stesso avviso è il Presidente Codacons, Carlo Rienzi, che aggiunge: "Un segno evidente di come la crisi economica è diventata oramai anche crisi sociale."Gesti estremi da parte di artigiani e piccoli imprenditori schiacciati dai debiti e dalle tasse sono purtroppo sempre più frequenti, e danno vita in Italia ad una vera e propria emergenza sociale". Secondo Renzi, "il Governo non può limitarsi ad elevare le tasse e inasprire il fisco, ma deve anche intervenire per dare sostegno agli imprenditori in crisi - prosegue Rienzi - studiando provvedimenti in grado di aiutare chi ha un carico troppo elevato di debiti e, per questo, non riesce a pagare tasse e scadenza varie entro i termini di legge".

Tesi rafforzata dal segretario generale della Uil di Puglia, Aldo Pugliese, l'uomo, che faceva l'imbianchino, si è tolto la vita «a causa delle difficoltà nel trovare un'occupazione stabile in grado di fornire un reddito degno alla propria famiglia». «Purtroppo - prosegue Pugliese - episodi del genere non sono nuovi nel contesto della provincia di Barletta, Andria e Trani, così come in quello della Puglia e del Meridione d'Italia, zone falcidiate con particolare violenza da una disoccupazione galoppante e da un tasso di povertà in costante aumento».

Per cui, analizzando in generale la situazione si può concludere: se il Presidente del Consiglio Monti, applicando le sue ricette economiche, si sta impegnando per risanare l'Italia, lui e il suo governo nulla di concreto hanno ancora fatto per combattere seriamente la disoccupazione e per ridare una speranza di un futuro migliore agli taliani. Il nostro popolo sta pagando sulla propria pelle gli effetti negativi della crisi economica in atto. Se non si fa subito qualcosa che contrasti questa drammatica deriva, il pericolo  che si corre è che gli italiani ogni giorno diventino più poveri e psicologicamente disperati con conseguenze sociali imprevedibili.

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