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L’Eni fa affari in Cile
(ASI) In tempo di crisi economica e di globalizzazione il possedere risorse diventa fondamentale, e così quei paesi che non ne posseggono, ad esempio il nostro, fanno di tutto per ottenerne. Emblematico a questo proposito il comportamento di Enel green powerr che si è appena aggiudicata ben tre concessioni in Cile per poter ricerca ed in seguito sfruttare giacimenti gassosi. Più nello specifico la prima concessione ha una estensione di quasi 17.000 ettari nella regione di Anofagasta, mille chilometri più su di Santiago; ben più importanti le altre due che in totale coprono oltre 150.000 chilometri non troppo distanti dalla capitale.

Grazie a questi nuovi accordi la società italiana si conferma sempre più azienda trainante nello sviluppo dell’energia geotermica nel paese indiolatino, tanto più che la Gdn, geotermica del norte una società controllata dall’Enel green power, è vicina alla realizzazione del primo impianto geotermico in Sud America. Si tratta di Cerro Pabello'n, un impianto da 40 MW situato nella regione di Antofagasta; considerando poi le attività dell’Empresa nacional de geotermia, altra sua controllata, Egp può ora contare su ben otto concessioni in Cile

Francesco Starace, ad di Egp, ha ovviamente enfatizzato i risultati dell’azienda italiana ricordando che questa è stata una vera e propria pioniera nell'esplorazione geotermica in Cile, con la trivellazione di pozzi ad oltre 4.500 metri di altezza, in condizioni climatiche estreme.

Il paese indiolatino è quanto mai centrale nella strategia di Egp visto che secondo le più recenti stime vi è un potenziale geotermico di oltre 3.300 MW.

Nel mondo la potenza geotermica installata e' di circa 11 GW e si stima raggiungerà 42 GW entro il 2035, a un tasso medio di crescita superiore al 5,1%.

Ben venga la strategia internazionale dell’Enel, forse però sarebbe il caso di investire un po’ di più in Italia, soprattutto a livello occupazionale.

Fabrizio Di Ernesto agenzia Stampa Italia

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