MES, eurodeputato Rinaldi (Lega): “Risposta vaga dal presidente Eurogruppo sul ruolo di Conte nella trattativa, Italia a rischio bancarotta”

RinaldiAntonio(ASI) Acque agitate, nel mondo politico, per la questione del Meccanismo Europeo di Stabilità. Ho chiesto al presidente dell’Eurogruppo, durante l’audizione alla commissione Econ del Parlamento Europeo, il ruolo avuto dal premier italiano nella trattativa. Ho detto che “se avete affermato che l’accordo è chiuso, allora significa che è stato accettato dallo stesso Conte".

La risposta data a me è stata “molto fumosa” e quasi inesistente. “Noi dunque pretendiamo, perché esiste una legge dello stato del 2012 che impone al governo di presentarsi in Parlamento, di sapere come stanno realmente le cose, poiché è nell’interesse di tutti”. Lo dichiara, in un’intervista ad Agenzia Stampa Italia, l’eurodeputato Antonio Maria Rinaldi. Mette in guardia così dalla realizzazione di un’eventuale riforma prospettata negli ultimi giorni del Fondo Salva Stati, in quanto genererebbe numerose difficoltà di accesso dell’Italia a quest’ultimo in caso di necessità. Significherebbe per noi infatti prima di ciò “ dover procedere a una ristrutturazione del debito piuttosto corposa”, pagata dai cittadini e dalle imprese, “mediante la leva fiscale”. L’esponente del Carroccio ricorda anche, ai microfoni del nostro direttore Ettore Bertolini, la riflessione di Ignazio Visco della scorsa settimana. Il semplice annuncio della possibile introduzione del nuovo provvedimento “può innescare – cita testualmente le frasi del governatore di Bankitalia – una spirale perversa di aspettative di default che potrebbero dimostrarsi auto avveranti”. C’è la possibilità – spiega dunque il professore – di "un fuggi fuggi generale dei titoli di stato”. Richiama poi la posizione, altrettanto allarmante di Cottarelli, secondo cui la ristrutturazione del debito italiano, in cambio di aiuti, sarebbe una prospettiva assurda per i risparmiatori – riporta testualmente quanto affermato dal diretto interessato - “perché attiverebbe la speculazione sui mercati. Il governo lo sa, ma la pressione della Germania è forte”. Tutti hanno paura ed è necessario quindi che Giuseppe Conte “vada in Parlamento e riferisca dello stato di allarme”. Evidenzia infine che il Meccanismo Europeo di Stabilità prevede la possibilità, per gli stati in difficoltà dell’area euro, di ottenere aiuti economici in cambio di riforme strutturali e soprattutto del rapporto debito pubblico/ Pil sostenibile, cioè non superiore al 60%. L’Italia non è mai stata in regola, poiché ha superato sempre tale soglia, aumentandola progressivamente sin da quando ha aderito all’Unione Europea nel 1992. Ha raggiunto così una quota che è pari attualmente al 133 – 135% circa.

Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia

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