Tav, l'analisi costi-benefici boccia il progetto. Scontro tra M5S e Lega

Risultati immagini per treno agenzia stampa italia(ASI) - L'analisi costi-benefici boccia definitivamente la Tav, concludendo che il progetto presenta una "redditività fortemente negativa", con i costi che supererebbero di 7-8 miliardi i benefici, un effetto dallo spostamento delle merci su binario sarebbe insufficiente rispetto alle perdite di accise e pedaggi, creando un impatto negativo sulle casse dello Stato tra i 10 e i 16 miliardi.

Il ministro delle infrastrutture Toninelli, assicura però che la decisione finale spetta al Governo ma proprio il premier Giuseppe Conte, sottolinea come "le valutazioni che giustificano l'opera risalgono a 25 anni fa". Ed è già scontro tra i grillini che non vogliono la Tav e la Lega, che spinge per averla.

L'analisi, arrivata ieri sera a Palazzo Chigi, è stata pubblicata sul sito del Ministero di Porta Pia. Due gli scenari auspicati, uno più ottimistico (che parte dai dati dell'Osservatorio Torino-Lione del 2011), che calcola un saldo costi-benefici negativo per 7,8 miliardi (considerate gli 1,4 miliardi di spese già effettuate; -8,7 mld a costo completo), e uno scenario "realistico" che prevede un saldo di -6,99 mld (-7,9 a costo intero). Anche nel caso in cui ci si limitasse alla mini- Tav (senza realizzare la tratta Avigliana-Orbassano), il saldo negativo tra costi e benefici oscillerebbe tra 6,1 e 7,2 miliardi. L'analisi evidenzia in particolare come il beneficio economico derivante dallo spostamento delle merci da strada a rotaia sarebbe negativo,con gli Stati che subirebbero una perdita netta di
accise superiore a 1,6 mld e i concessionari una riduzione delle entrate da pedaggio vicina ai 3 mld. Inoltre, i benefici ambientali attesi sono "di entità quasi trascurabile" e l'impatto sulle finanze pubbliche degli Stati varia da 10 a 16 miliardi.

Nel gruppo di esperti che ha redatto l'analisi, a firmare la relazione sono stati solo cinque dei sei commissari,, con l'assente, l'ingegner Pierluigi Coppola, che si è dissociato dai risultati finali. Fonti del Ministero, precisano che Coppola "non ha partecipato, in specifico, alla stesura della relazione".

L'analisi tuttavia solleva molte perplessità. Il più critico è il commissario straordinario per la Tav Paolo Foietta, che parla di costi gonfiati per "far quadrare i conti in base a quello che vuole il padrone". L'esito dell'analisi non piace nemmeno al presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, che si rivolge così al Governo: "L'apertura di questi cantieri a regime determina 50mila posti di lavoro".

 

Immagine di repertorio.

Claudia Piagnani - Agenzia Stampa Italia

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