L'Europa chiede all'Italia più crescita. Lettera di Tria: La manovra non minaccia la stabilità

(ASI) Alle ore 12 di lunedì 22 ottobre la lettera scritta dal ministro dell'Economia e del Tesoro Giovanni Tria stava già raggiungendo le scrivanie della Commissione europea. Il governo italiano ha risposto alle osservazioni di Bruxelles confermando quanto aveva precedentemente deciso sulla manovra, con il rapporto debito-Pil fermo al 2,4%, ma ha decisamente cambiato i toni.

I vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio hanno usato parole più concilianti, disposti perfino a incontrare Jean-Claude Juncker e Pierre Moscovici, ma sul contenuto della finanziaria non cambieranno nulla. Il tentativo del ministro Tria di spostare il deficit al 2,1% non è andata a buon fine. Nei prossimi giorni i mercati e l'agenzia di rating Standard and Poor's daranno poi risposta sui conti pubblici italiani.

Lo spread fra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi viaggia sempre intorno ai 300 punti base. Moody's venerdì 19 ottobre aveva declassato il debito sovrano italiano da Baa2 a Baa3, che significa appena sopra il livello «spazzatura», ma in quadro di stabilità. La Commissione europea si era invece già espressa parlando della manovra del governo come una «deviazione senza precedenti storici all'interno del patto di stabilità» e che dovrebbe essere sostenuta da una maggiore crescita economica.
Anche i sindacati, ma per altri motivi, hanno criticato la manovra perché carente di misure che incentivino lo sviluppo e il lavoro. Il documento di Cgil, Cisl e Uil, presentato dai segretari nazionali Camusso, Barbagallo e Furlan, evidenzia un mancato rilancio del mercato del lavoro e nell'ambito degli investimenti, per quanto riconoscano un'inversione di tendenza rispetto all'austerity degli anni passati.

In questo clima, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha fatto visita alla sede della stampa estera di Roma per trasmettere messaggi di tranquillità agli investitori stranieri e ai giornalisti europei: «Se ci sarà una bocciatura da parte della Commissione, prenderemo le dovute precauzioni. Tuttavia, abbiamo spiegato, e spiegheremo, gli obiettivi che vogliamo raggiungere e in che modo ci comporteremo. Ci deve essere un dialogo costruttivo, non mettiamo in dubbio il ruolo dell'Unione europea».
Dopodiché, il capo del governo ha lanciato a Bruxelles un monito: «Va detto però che se un commissario annuncia la sua bocciatura prima di leggere la manovra, questo rappresenta per noi un pregiudizio inaccettabile».
Stesso discorso sui migranti: «Finora non abbiamo lasciato nessuno morire nel Mar Mediterraneo. Etichettare l'Italia come un Paese xenofobo è un'affermazione grave».
Rispetto a qualche mese fa, un ridimensionamento dei toni riguarda anche la permanenza nell'Unione e nell'Eurozona. Nella stessa lettera di risposta di Tria alla Commissione viene ribadito che «non c'è alcuna intenzione di abbandonarle, ma magari di aprire un dialogo costruttivo nell'interesse della comunità europea».   

Lorenzo Nicolao - Agenzia Stampa Italia

Continua a leggere