La manovra del governo fra Legge Fornero, flat tax e reddito di cittadinanza: «Non sforeremo i vincoli di bilancio»

(ASI) Roma- Dopo molte promesse elettorali e quasi 100 giorni al governo, per M5s e Lega è giunto il momento di confrontarsi sulla manovra e aggiornare il documento di economia e finanza (Def) atteso per il 27 settembre. La nuova legge di bilancio arriverà in Parlamento il 10 ottobre e per i prossimi 3 anni dovrà convincere il prossimo 10 aprile l'Unione europea sulle mosse politico-economiche della maggioranza legastellata.

 

I due partiti di governo hanno negli ultimi giorni rassicurato i mercati, abbassando i toni e affermando di non voler sforare i vincoli europei di bilancio del rapporto debito-Pil del 3%. I toni concilianti del vicepremier Matteo Salvini rispetto alle dichiarazioni delle passate settimane ha riportato lo spread a 265 punti dal livello di 290, mentre Piazza Affari rispondeva al mondo della politica con un rialzo dell'1,01%.
Da Bruxelles non è invece fiducioso il commissario del bilancio Ue Günther Öttinger, che con parole sferzanti ha attaccato Italia, Polonia, Ungheria e Romania, accusandole di voler distruggere l'Unione europea.

A dispetto dei pareri politici, la mattina del 5 settembre a Palazzo Chigi andrà in scena il primo confronto fra i due principali partiti di governo, nel quale si dovrà decidere sulle priorità della nuova finanziaria. Saranno presenti non solo Salvini e Di Maio, ma anche il ministro dell'Economia Giovanni Tria, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il sottosegretario alla Presidenza Giancarlo Giorgetti. Sul tavolo i temi ampiamente discussi nelle ultime settimane: smantellamento della Legge Fornero, flat tax e pace fiscale per la Lega, reddito di cittadinanza e lotta alla povertà per il M5s.

Al vertice di maggioranza dovrebbe essere confermata la quota 100 (età anagrafica sommata agli anni di contributi versati) per la riforma delle pensioni, di cui si occuperà il sindacalista e sottosegretario al lavoro Claudio Durigon, mentre la flat tax sarà realizzata più gradualmente, secondo Salvini spalmata in 5 anni, per tutto il corso della legislatura. L'aliquota prevista per le partite Iva sarà del 15% e avvantaggerà solo i professionisti, ma dal 2019 sarà estesa anche a imprese e persone fisiche. Inoltre, al termine del summit leghista del Viminale, la squadra di Salvini ha deciso anche di porre all'attenzione del ministro Tria la pace fiscale, con la rottamazione delle cartelle esattoriali di Equitalia riducendole del 10%, nella speranza di portare 60 miliardi alle casse dello Stato.

Questa la risposta di Salvini «ai signori dello spread», mentre Di Maio preferisce ricordare che la priorità del M5s rimarrà il reddito di cittadinanza, «che serve a combattere la povertà, perché in Italia sono sotto la soglia ancora 5 milioni di cittadini, mentre altri 8 milioni sono relativamente poveri, secondo le statistiche».
In merito alla manovra, Salvini pensa di affidare  la comunicazione a due portavoce. Il primo parlerà direttamente con i politici pentastellati, il secondo si rivolgerà ai giornalisti.
Dal Pd Pier Carlo Padoan è convinto che il governo stia seguendo una china pericolosa, con una manovra non fattibile rispetto a quello che è possibile spendere. Per il senatore Davide Faraone (Pd) il cambiamento voluto dal governo rimarrà uno slogan elettorale, mentre l'esecutivo non sarà in grado di sostenere la prova dei fatti.

Lorenzo Nicolao - Agenzia Stampa Italia

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