Ricostruzione, errori, ritardi e lacune: i parlamentari Lega di Umbria e Marche incontrano gli ordini professionali dei tecnici

incontroLNLega: “Necessaria l’istituzione di un “tavolo permanente” con i rappresentanti locali degli ordini al fine di individuare una priorità delle problematiche da risolvere”

(ASI) Perugia.  La burocrazia il primo ostacolo per la ricostruzione, i senatori della Lega Paolo Arrigoni, Luca Briziarelli, Giuliano Pazzaglini e il deputato Tullio Patassini incontrano a Macerata i rappresentanti degli ordini professionali dei tecnici delle regioni colpite dal terremoto. “Il quadro che emerge dalle ordinanze e dalla normativa in essere è desolante – si legge nella nota - errori, lacune e ritardi con cui professionisti, famiglie, imprese e comuni devono fare i conti tutti i giorni. E’ inspiegabile – scrivono i parlamentari - come l’esperienza di terremoti precedenti non abbia lasciato memoria nelle azioni di chi avrebbe dovuto procedere alla ricostruzione”. Cosa ancora più grave la mancata disponibilità al confronto manifestata da chi ha gestito l’emergenza e la ricostruzione che è stata riferita nel corso dell’incontro. Molte delle questioni sollevate erano già state segnalate ufficialmente senza trovare, fino ad oggi, concreta risposta. Tanti gli esempi che sono stati riportati da architetti, geometri, geologi durante l’incontro.
“Nelle Marche la pre-istruttoria per la presentazione delle domande richiede mediamente 161 giorni a fronte dei 30 previsti dalla legge. Il tutto rischia di essere ulteriormente aggravato dalla nuova normativa per i lavori pubblici che, dopo anni di attesa, ha avuto il via libera e che lascia appena un mese di tempo ai professionisti per adeguarsi senza che sia stata ancora emanata una circolare interpretativa. Un altro paradosso riguarda il calcolo dei contributi da destinare agli immobili lesionati e per i quali si adottano gli stessi criteri dell’Emilia Romagna senza però considerare la peculiarità degli edifici presenti nelle zone terremotate.
In Umbria e nella Marche, ad esempio, la superficie media dei capannoni destinati alle attività produttive è inferiore, così come sono diverse le caratteristiche delle abitazioni che, soprattutto nei centri storici, hanno delle mura molto più spesse. Ciò determina un calcolo del contributo che non copre il costo reale dell’intervento e rende concreto il rischio di un accollo di spese da parte del committente. I problemi riscontrati non riguardano solo la parte privata ma anche i comuni con un aggravio di procedure spesso contraddittorie. La Lega assicurerà un’ interlocuzione continua così come è avvenuto nei quasi due anni di emergenza e l’istituzione di un “tavolo permanente” con i rappresentanti locali degli ordini al fine di individuare una priorità delle problematiche da risolvere”

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