Sicurezza, Perrone (Fdi): "risorse per la sicurezza dalla cartolarizzazione dei beni confiscati alla mafia". Assunzioni, stipendi, dotazioni alle forze dell'ordine

(ASI) “Le forze dell’ordine e chi opera per la sicurezza e l’ordine pubblico devono essere messi nelle migliori condizioni possibili per lavorare. È una situazione di quasi emergenza, la cui risoluzione non è più rinviabile". Paolo Perrone, candidato al Senato con Fratelli d'Italia nel collegio plurinominale Puglia 2, lancia il tema del sostegno agli operatori della sicurezza.

“Da anni ormai - ricorda - i sindacati delle forze dell’ordine lamentano condizioni assurde, organici ridotti all’osso e risorse striminzite, che contribuiscono a difficoltà e umiliazioni continue. Tutto questo è frutto delle scelte degli ultimi governi che, complice certa Sinistra, hanno calpestato prerogative e rivendicazioni del comparto, contribuendo a un generale senso di smarrimento e insicurezza dei cittadini. Il programma di Fratelli d'Italia opportunamente prevede la cartolarizzazione o altre forme di privatizzazione del patrimonio immobiliare costituito dai beni sottratti alla mafia al fine di trarre risorse che nella misura del 50% complessivo possano rimpinguare il comparto sicurezza. Oggi la maggior parte dei beni confiscati alla criminalità finisce nella disponibilità degli enti pubblici, soprattutto i Comuni, per finalità di carattere sociale o istituzionale. Solo in Puglia dal 1980 a oggi ci sono state quasi 1500 destinazioni di beni immobili confiscati, oltre a una settantina di aziende.
La scarsa considerazione che questi servitori dello Stato hanno ricevuto in questi Serve dare nuova dignità e un riconoscimento concreto del ruolo di chi deve garantire la sicurezza. C’è bisogno di stipendi e straordinari finalmente dignitosi e, peraltro, adeguati a quello degli operatori della sicurezza degli altri Stati europei. C’è bisogno di dotazioni di mezzi e strumenti che siano tecnologicamente e operativamente in grado di contrastare la criminalità, piccola e grande. C’è bisogno, infine, di far crescere gli organici delle forze dell’ordine”.

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