Terni, mancata copertura assicurativa delle opere presenti al CAOS.

CAOS TERNIGrilli (FI): “Un’ennesima caduta di stile di un’amministrazione totalmente inadatta alla gestione di un’intera comunità cittadina oltreché di tutto il patrimonio, economico e culturale, in essa contenuto”.

(ASI) Terni – E’ dal Responsabile Cultura del Coordinamento Comunale Forza Italia Terni, Dott. Marco Grilli, che arriva il primo commento sulla mancata copertura assicurativa delle opere presenti presso il polo museale ternano, CAOS – Centro per le Arti Opificio Siri.
« Ci risiamo: nuovamente siamo chiamati a dibattere sul pessimo stato in cui versa la gestione (anzi: la mala gestione!) del sistema museale del Comune di Terni.
Da quanto si è appreso dall’atto d’indirizzo firmato da tutti i membri della quarta commissione consiliare, il polo museale ternano denominato CAOS (mai sigla fu più azzeccata) dal 1 gennaio 2015 non gode più di una copertura assicurativa, affidando così la tutela e la salvaguardia del patrimonio culturale ivi contenuto al mero sistema di videosorveglianza - aggiunge inoltre Grilli - «Un’ennesima caduta di stile di un’amministrazione totalmente inadatta alla gestione di un’intera comunità cittadina oltreché di tutto il patrimonio, economico e culturale, in essa contenuto.
Certo sarebbe facile liquidare la faccenda accusando le opposizioni di criticare senza proporre, ma così non è. Anzi, la soluzione, anche in questo caso, non potrebbe essere più semplice e chiara.
Perché aprire un bando di gestione sovvenzionando il vincitore con circa 2,6 milioni di euro da spalmare nei 5 anni di mandato, senza considerare le giuste spese in termini di sicurezza?
Sarebbe bastato adottare una di queste due semplicissime strade: abbassare la sovvenzione accantonando il costo annuo della polizza assicurativa oppure lasciare intonsa la quota obbligando il futuro vincitore ad assolvere a questa voce (consegnando, come prova tangibile, copia della quietanza all’assessore alla cultura).
Il bando, infatti, prevedeva un importo di 2.624.509,33 euro, oltre iva, di cui ben 49.180,33 euro per i costi relativi alla sicurezza. Ebbene, che fine hanno fatto? Come sono stati impiegati questi fondi per la sicurezza?
Mi sembra talmente semplice, però, trovare una soluzione tanto da non riuscire a spiegarmi una così grave negligenza: va però detto che in fatto di sicurezza il nostro Comune non sia così virtuoso, così come non lo sia in fatto di ambiente, salute, cultura, politiche giovanili e chi più ne ha più ne metta».
Il Responsabile Cultura del Coordinamento Comunale FI Terni conclude sottolineando la mancanza di una politica culturale attiva nel contesto ternano: «Questo non significa essere disfattisti anzi! E’ un chiaro esempio di come ancora una volta la mancanza di una politica culturale attiva e lungimirante sia causa di ingenti danni al nostro patrimonio, che ogni giorno rischia di scomparire oltreché di vedere cancellata finanche la sua memoria nel tempo.
Se non si cambia passo sarà difficile invertire la rotta: il punto di non ritorno è più vicino di quanto si possa pensare».‎

Edoardo Desiderio – Agenzia Stampa Italia

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