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Italia - Polemiche per il sacrario intitolato al maresciallo Rodolfo Graziani
(ASI) Il revisionismo storico tra vinti e vincitori in Italia si protrae quotidianamente da ben settanta anni ormai e non accenna a sminuirsi. Revisionismo storico e polemiche di una certa parte storica, i vincitori si intende, che in questo agosto la fa da protagonismo. L’oggetto di tanta carne a cuocere è il sacrario che il comune di Affile, piccolo centro tra i confini della provincia di Roma e quelli della Ciociaria, vuole dedicare al loro concittadino Rodolfo Graziani, maresciallo d’Italia della Repubblica Sociale Italiana.

Il progetto del parco di Radimonte, così si chiama il monumento dedicato a Graziani, è stato finanziato dalla regione Lazio per un importo di 180.866 euro varato nel febbraio 2010. Il monumento domina il paese di Affile e su di esso ci sono le scritte cubitali “Patria Onore” con a fianco due mitragliatrici della seconda guerra mondiale recuperate nel tempo.

Torniamo alla polemica di agosto. Coloro che si sono indignati per la dedica del sacrario al maresciallo Graziani è stata l’Anpi che dalla voce del presidente della provincia romana Vito Francesco Polcaro dell’omonima associazione ha dichiarato: “L’inaugurazione di un sacrario dedicato al generale Graziani è un’offesa a tutta l’Italia democratica. Graziani fu condannato a 19 anni di carcere per crimini di guerra e va quindi ricordato solo come un criminale, colpevole di gravissimi reati contro l’umanità. Sono fatti indiscutibili e se il sindaco di Affile vuole querelarmi come da lui stesso affermato, lo faccia pure”.

Ovvia non si è fatta attendere la risposta del primo cittadino di Affile Ercole Viri che ha detto: “Vergognosamente viene infangata la memoria del mio concittadino Rodolfo Graziani. Il nostro amatissimo maresciallo è stato condannato per collaborazionismo e non per i crimini di cui il presidente dell’Anpi di Roma vaneggia. Prego il presidente - continua il sindaco Viri - di rettificare tale affermazione per non essere querelato dal sottoscritto e dai tanti affilani che orgogliosamente rivendicano la lealtà, la coerenza e l’eroicità del loro grande concittadino che verrà ascritto nella storia della nostra Italia, riconoscendogli i giusti meriti. Il tempo sarà galantuomo e la revisione storica renderà giustizia”.

 

Davide Caluppi – Agenzia Stampa Italia

 

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