×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 113
L’immunogenetica una nuova frontiera per lo screening di pazienti a rischio infettivo
(ASI)L’infezione fungina denominata aspergillosi invasiva è una delle principali cause di mortalità nei pazienti affetti da emopatie maligne e sottoposti a chemioterapia o a trapianto di cellule ematopoietiche.
Le difficoltà diagnostiche, la mortalità elevata e la necessità di una terapia precoce costituiscono il razionale per strategie preventive mirate e “su misura” del paziente, correlate cioè al grado del possibile rischio “individuale” di infezione.  A questo riguardo, è piuttosto certo che, accanto a valutazioni cliniche, ambientali ed epidemiologiche, lo screening di pazienti a rischio si debba avvalere di criteri di valutazione che caratterizzino lo stato immunologico del paziente stesso. Il numero del 30/01/14 della prestigiosa rivista scientifica New England Journal of Medicine riporta i risultati ottenuti da Agostinho Carvalho e Cristina Cunha, ricercatori del gruppo coordinato dalla Prof. Luigina Romani dell’Università di Perugia, che hanno identificato nella carenza genetica di una molecola dell’immunità innata, la pentrassina 3 (PTX3), un fattore di rischio infettivo importante in oltre 600 pazienti affetti da emopatie maligne e sottoposti a trapianto di midollo. Lo studio, frutto di lunga e fattiva collaborazione con il Centro Trapianti di Perugia e con il Prof. Franco Aversa in particolare ha avvalorato il ruolo fondamentale di PTX3 nella risposta anti-infettiva, confermando risultati precedentemente ottenuti dal gruppo.
Il lavoro pubblicato da New England Journal of Medicine è, come qualunque traguardo raggiunto nel campo della ricerca, prodotto di sforzi congiunti di numerosi ricercatori: Franco Aversa (Università di Parma), Andrea Velardi e Alain S. Bell (Università di Perugia), Alberto Mantovani, Elisa Barbati e Antonio Inforzato (Humanitas ed Università di Milano), João F. Lacerda and Pedro Santos e Sousa (Università di Lisbona), Alessando Busca ed Anna Barbui (Università di Torino), Leonardo Potenza e Mario Luppi (Università di Modena), Livio Pagano e Morena Caira (Università Cattolica Sacro Cuore, Roma), Fernando Rodrigues (University of Minho, Portogallo), Bruno Almeida (University of Porto, Portogallo), Jürgen Löffler (Università di Würzburg, Germania), Oliver Kurzai (Hans-Knoell-Institute, Germania), Matthias Grube (University of Regensburg, Germania), Johan A. Maertens (Università di Leuven, Belgio), Giovanni Salvatori (Sigma-tau, Roma).

Le ricerche si sono svolte grazie al supporto fondamentale di Progetti di Ricerca Europei.

Continua a leggere