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Dopo la tragedia di Lampedusa le organizzazioni di confassociazioni si mobilitano per supportare lo stato nell’accoglienza dei migranti
(ASI) Sale a 195 il bilancio provvisorio delle vittime del naufragio di Lampedusa. Sconcerto e commozione anche nelle parole del Ministro dell'Integrazione, Cécile Kyenge, giunta quest'oggi sull'isola "Spero sia l'ultima volta che accadono tragedie di questo tipo.... Abbiamo visto le bare. Non possiamo accettare una tragedia come questa. Chiediamo attenzione all'Europa. Questa è la frontiera d'Europa. "

Ed é proprio all'Unione Europea che si richiede un intervento concreto affinché vengano rispettati i diritti dell'uomo e vengano attuate nuove politiche sociali integrate volte ad evitare queste tragedie.

Fra  quanti si stanno mobilitando per supportare lo Stato nell'accoglienza dei migranti vi sono le organizzazioni di confassociazioni.

“Non basta parlare o invocare l’aiuto dell’Europa per mettere fine agli orrori dei migranti- ha affermato in una nota Gianfranco De Lorenzo, (vice presidente di Confassociazioni con delega ad Istruzione, Giovani e Famiglie).-  E’ ora di fare qualcosa personalmente per contribuire a supportare il nostro Paese nel lavoro di accoglienza. Tutte le organizzazioni professionali di CONFASSOCIAZIONI, con in testa la FEPP, Federazione Europea dei Professionisti della Pedagogia e l’ANPE, Associazione Nazionale dei Pedagogisti Italiani, si mettono a disposizione dello Stato per rendere operativo un processo di accoglienza "distribuita" a rete”.

De Lorenzo si é soffermato sull'importanza di considerare tali sbarchi non come la conseguenza di una singola guerra o di una situazione di emergenza ma come  una drammatica quotidianità con la quale dovremo convivere per i prossimi decenni.

"Nell’ambito di questa consapevolezza- ha continuato- CONFASSOCIAZIONI, FEPP e ANPE invocano concrete e serie azioni da parte della UE, affinché non solo siano rispettati i principi affermati dalla Corte Europea dei diritti dell'uomo ma siano attuate anche politiche sociali integrate affinché mai più accada quanto stiamo vedendo inorriditi e si attuino,invece, concretamente i principi di solidarietà e di accoglienza che sono alla base dell’Unione”.

E comunque non sarà sufficiente limitarsi alle dichiarazioni di principio ma bisognerà  contribuire personalmente con i fatti. "E’ indispensabile – ha aggiunto De Lorenzo, che è anche Presidente della FEPP, Federazione Europea dei Professionisti della Pedagogia - aiutare lo Stato ad assicurare la qualità dell’accoglienza e delle strutture e preparare percorsi di inclusione sociale. E’ per questo che, a nome di tutte le organizzazioni professionali di CONFASSOCIAZIONI, con in testa la FEPP e l’ANPE, scriveremo al Presidente della UE Barroso, al Presidente del Consiglio Letta ed al Ministro Alfano per chiedere un diverso atteggiamento dell’Europa ma soprattutto per mettere a disposizione dello Stato i professionisti della pedagogia e delle altre associazioni cosi' da rendere realmente operativo un processo di accoglienza "distribuita" a rete”.

“Occorre evitare allora che, dopo la commozione dei primi momenti, tutto riprenda come prima. Lo sappiamo tutti che questa non è un’emergenza ma e' la vera quotidianità del presente e del futuro. E’ per questo che i professionisti italiani ed i pedagogisti italiani ed europei, nell’esprimere il proprio sostegno alle persone impegnate nelle attività di soccorso, si rendono immediatamente disponibili – ha concluso De Lorenzo - per iniziative comuni di tutela di accoglienza professionale per i più bisognosi”.

 

Maria Vera Valastro- Agenzia Stampa Italia

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