Golf. Augusta Master 2020. Dustin Johnson (DJ) e il torneo dei record.

Dustin Johnson(ASI)  Dustin Johnson si aggiudica l’Augusta Master 2020, uno dei più prestigiosi tornei di golf del mondo, quello che Sauro Legramandi paragona ai campionati mondiali di calcio. Non una vittoria qualsiasi quella del favorito DJ, ma un successo con tanto di record del campo, prima di lui, infatti, nessuno aveva concluso a -20 (20 colpi in meno del minimo previsto, detto par).

A rincorrere il campione americano hanno provato il coreano Sungjae Im, che ha realizzato il miglior punteggio per un neofita del torneo e l’australiano Cameron Smith, primo nella storia ad aver portato a termine tutti e quattro i giri con meno di 70. Giovedì aveva infatti totalizzato 67, per proseguire il venerdì con un 68, concludendo il sabato e la domenica con un doppio 69. Nessuno dei grandi era riuscito a fare tanto. Nick Price e Greg Norman rimangono i detentori del record sul singolo giro, nel 1986 il primo e nel 1996 il secondo.
Johnson, quindi, numero 1 al mondo, che sta vincendo quasi tutto con un’incredibile costanza di rendimento, appena uscita dalla quarantena in cui era confinato, avendo contratto il virus Covid 19 il 14 ottobre 2020, ha indossato la sua prima Giacca Verde, simbolo del prestigioso torneo. DJ nato a Columbia, nel South Carolina il 22 giugno 1984, professionista dal 2007 ha già vinto 20 tornei ed è l’unico ad essersi imposto in almeno una competizione del PGA Tour per ogni stagione tra cui l’US Open nel 2016. È alto 193 cm e pesa 86 kg. Risulta essere uno dei giocatori più lunghi (nel linguaggio del golf chi riesce a mandare la pallina più lontano). Tra il 2009 e il 2014 risultò positivo a diverse sostanze stupefacenti, come la marijuana e la cocaina, cosa che lo spinse a ritirarsi spontaneamente dal circuito professionista per circa sei mesi. Nel 2016 viene nominato giocatore dell’anno del PGA e nel 2017 diventa, per la prima volta, numero 1 al mondo.
Nel 2010 in testa al PGA Championship, riceve due colpi di penalità alla 72ª buca, per aver appoggiato il bastone in un bunker, non essendosi accorto delle particolarità del terreno, a causa della cattiva manutenzione e per la presenza del pubblico.
Riesce a raggiungere importanti piazzamenti nei cosiddetti tornei major, tra cui il secondo posto all'Open Championship del 2011 e il secondo posto allo U.S. Open del 2015, dove cede la vittoria a Jordan Spieth, per un errore sul green. Trionfa finalmente al U.S. Open del 2016. Al WGC - Bridgestone Invitational si aggiudica la sua 11° vittoria.
Nella stessa stagione, vince la terza tappa dei playoff della Fed Ex Cup, il BMW Championship e viene nominato PGA Tour Player of the Year.
Nel 2017 vince il Genesis Open e diventa per la prima volta numero 1 al mondo. Due settimane dopo, da numero 1 al mondo, vince il WGC Mexico Championship.
Alla fine di marzo vince il WGC dell Match Play, divenendo l'unico giocatore ad aver vinto tutti e quattro i tornei WGC.
Alla fine di agosto vince il primo evento dei playoff della FedEx Cup, il Northern Trust.
A gennaio 2018 s’impone al Sentry Tournament of Champions con 8 colpi di vantaggio sul secondo, e porta ad 11 le stagioni consecutive in cui vince in almeno un torneo. A giugno dello stesso anno vince il FedEx St. Jude Classic tornando numero 1 al mondo, dopo aver ceduto il trono per alcune settimane al connazionale Justin Thomas. A luglio vince la RBC Canadian Open. A febbraio 2019 si aggiudica il WGC Mexico Championship per la seconda volta in tre anni, portando a 6 le sue vittorie nel circuito WGC, secondo solo dietro a Tiger Woods, a qualche settimana di distanza dalla vittoria del Saudi Arabia Open organizzato dall’European Tour.
A giugno 2020, dopo il lockdown vince per la prima volta il Travelers Championship ottenendo il 21° successo sul PGA Tour e portando a 13 le stagioni consecutive in cui si afferma in un torneo.
Ad agosto 2020 vince nuovamente il Northern Trust con il punteggio record di -30 e conclude la stagione vincendo la FedEx Cup per la prima volta.
Il 15 novembre 2020 conquista il primo l'Augusta Masters con un totale di 268 (-20) colpi, il punteggio più basso mai realizzato nella competizione.

Francesco Maiorca - Agenzia Stampa Italia

 

 

 

Fonte foto: Keith Allison, CC BY-SA 2.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0>, via Wikimedia Commons

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