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Mazzola presenta Simone Di Dio


(ASI) Adesso che ufficialmente il Perugia ha dichiarato di aver ingaggiato Di Dio, (anche se deve ancora superare le visite mediche) possiamo raccontarvi un po’ di cose su questo ragazzo che ci eravamo tenuti nel cassetto. E si, perché oggi a Pian di massiano si era creata una certa fibrillazione, derivante dal fatto che il giovane stopper è arrivato con un problemino distorsivo alla caviglia ancora da risolvere.

Trauma superato, ma tonicità da riacquisire. La cosa aveva in un certo senso messo in allarme una parte della Società, non convinta di aver fatto un vero affare, e per questo si è preferito aspettare per la presentazione ufficiale. Un po’ interdetti da tale atteggiamento, siamo andati a chiedere lumi al Ds Riccardo Mazzola, che essendo a capo del settore scouting, ha avuto la possibilità di seguirlo già prima del trasferimento di Curti. “Il ragazzo è un 92, -dice Mazzola- ha fatto tutta la trafila nelle giovanili della Juve, della quale era leader e capitano della formazione primavera. Andandosene ha lasciato in lacrime i compagni che gli sono attaccatissimi. Viene a Perugia a costo zero. Ha infatti un contratto di formazione da 11mila euro che la Juve restituirà al Perugia. La società torinese pagherà anche la procura. Ed il Perugia ha la possibilità a fine campionato di decidere cosa fare. Può inserirlo –continua il Ds- fra le due comproprietà o fra i due prestiti, come da contratto-Curti, oppure rimandarlo alla casa madre. Prenderlo ora – continua Mazzola- dà la possibilità al Perugia, nel caso lo trattenesse, di inserirlo nei sottoquota del prossimo anno, e parteciperebbe quindi al monte-contributi”.

D’accordo, economicamente è un affare, ma che giocatore è?

“Chiedete al Direttore Arcipreti se lo apprezza. –dice Mazzola- Si è speso molto per portare il ragazzo, ed è a lui che va il merito principale dell’ operazione. Alvaro ha l’occhio lungo, e se ha avallato la cosa è perché anche lui è molto attento alle problematiche sui giovani. Per andare nel dettaglio, -continua il Ds- il ragazzo è molto strutturato fisicamente, ha un gran colpo di testa pur non essendo altissimo,(182 cm) ed è dotato di tanta tanta cattiveria agonistica e voglia di arrivare. E poi è un mancino con visione di gioco, longilineo ma forte fisicamente. Molto aggressivo, oltre che il centrale della difesa a quattro è bravo anche da esterno sinistro nel modulo a tre. Noi lo seguiamo da tempo. Personalmente l’ho visto due volte –dice Mazzola- 3 Fermanelli ed una ciascuno Matrecano e Nofri. Tutte le relazioni sembrano fatte in fotocopia. Siamo sicuri di quel che abbiamo visto”.

D’accordo, ma un difetto, almeno uno, ce l’avrà, o no?

“Non ha mai fatto il professionista, -replica Mazzola- conosce solo il mondo e lo stile Juve, e dei campi caldi della seconda divisione non sa ancora niente. Ma premesso che prima o poi si deve pur cominciare, con due fari come Cacioli e Borghetti, esperti e grandi professionisti, fra l’altro molto bravi ad aiutare i ragazzi a crescere, come dimostrato con Curti, credo che sia in una botte di ferro. Piuttosto, -prosegue Riccardo- penso che poco giocherà, viste le prestazioni anche di Russo, per il momento sono sicuro che sarà più il Perugia a dare a lui, di quanto sia lui a poter dare al Perugia. Ma se avrà una occasione, sono convinto che non la sprecherà”.

A questo punto deve dirci anche chi sono gli altri che ha già individuato nella rosa da scegliere…

“Non posso sapere se arriveranno, non sono io a decidere ma la Società. Però segnatevi due nomi, perché presto li ritroverete nel calcio importante, -dice Mazzola-. Si tratta di due intermedi di centrocampo: l’africano CHIPSA e SCHIAVONE . Il secondo è molto bravo, ma il primo, secondo me, è un vero fenomeno”. Vedremo, di tempo ne abbiamo.

 

 

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