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Agguato, nella notte a Genova, al pullman della Sampdoria
(ASI) Agguato, nella notte a Genova, al pullman della Sampdoria appena rientrata dalla pesante sconfitta di campionato contro il Milan, che fa precipitare la squadra in piena zona retrocessione. Un gruppo di tifosi, a volto coperto, ha colpito il mezzo con pietre e bastoni, e ha minacciato i giocatori di morte in caso di retrocessione.

L'episodio poco dopo le due, nel parcheggio dell'Ac Hotel di Genova Quarto, dove il pullman appena arrivato da San Siro stava facendo manovra. A bordo c'erano cinque giocatori, tra cui capitan Angelo Palombo, e il medico sociale, Amedeo Baldari. I tifosi, che secondo quanto si apprende non apparterrebbero a gruppi organizzati, hanno mandato in frantumi il parabrezza del pullman. Nessuno dei giocatori ha subito conseguenze, se non il forte spavento. Immediato l'allarme per le forze dell'ordine, sul posto si sono precipitate le pattuglie dei carabinieri della compagnia San Martino e uomini della Digos. I tifosi violenti si sono allontani apparentemente senza lasciare traccia e sul caso è stata avviata un'indagine.

In mattinata arriva una nota della Sampdoria: "In riferimento all'increscioso episodio all'arrivo della squadra a Genova, l'U.C. Sampdoria stigmatizza in maniera netta quanto avvenuto. Nessun risultato sportivo, seppur fortemente negativo, può giustificare un'azione pari a quella accaduta al rientro da Milano. La tifoseria blucerchiata, da sempre, si è contraddistinta per il fortissimo attaccamento ai colori e per il rispetto di tutte le componenti. Il momento è difficile e delicato, ma l'unico modo per poterne uscire è quello di rimanere tutti uniti e coesi". Poi arriva anche il commento del presidente Riccardo Garrone: "Si è andati oltre il tollerabile, nulla può giustificare un episodio come questo. Sono molto dispiaciuto, non intendo comunque mollare. Sono andato avanti fino ad ora e non mi tiro indietro».

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