Idrissa Gana Gueye centrocampista del PSG  e della nazionale senegalese nella bufera per la maglia arcobaleno

gueye(ASI) Proprio a ridosso della Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia, che ricorre il 17 maggio per sensibilizzare la gente sulle tematiche dell’inclusione e contrastare il fenomeno della discriminazione verso la comunità LGBTQIA+, è esploso il caso mediatico di Idrissa Gueye, giocatore del Psg.

Cosa è successo e perché il nome del giocatore è salito agli onori della cronaca. Sabato 14 maggio il giocatore si è rifiutato di giocare a Montpellier. La sua assenza ha aperto un vero e proprio vaso di Pandora poiché il calciatore si sarebbe rifiutato di giocare la partita pur di non indossare la maglietta decorata con i colori dell’arcobaleno, simbolo della comunità LGBTQIA+ e della lotta all’omofobia. Il presidente del comitato etico della FFF (federazione francese di calcio) Patrice Anton du Conseil National d’éthique de la FFF ha scritto direttamente al giocatore chiedendo di farsi un selfi indossando la maglia con i colori dell’arcobaleno. Il giocatore del PSG Idrissa Gueye ha avuto il sostegno del presidente della Repubblica del Senegal Macky Sall  che si è schierato con l’atleta: “Sostengo Idrissa Gana Gueye. Le sue convinzioni religiose devono essere rispettate”.

Un atteggiamento che ha scatenato moltissime polemiche. Se in Francia il calciatore , è accusato di non sostenere  questa causa, invece,  in Senegal è sostenuto e persino condiviso dalla maggior parte delle gente. Giovedì sera, la Federazione senegalese si è persino manifestata pubblicando una dichiarazione in cuiufficialmente protesta contro le pressioni esercitati sul suo rappresentante. Infatti ha preso le parti di Idrissa Gueye anche il presidente della federcalcio senegalese Augustin Senghor (figlio del fondatore della negritude) che ha replicato a  Patrice Anton del comitato etico della FFF.  

Senghor si chiede: “Come può un organismo che pretende di promuovere l'etica nel calcio affidarsi alle polemiche  per rivolgersi a una persona per ordinargli di esprimersi su questa vicenda e, peggio ancora, come può  imporre al  giocatore di indossare la maglia con i colori LGBTQI+ per porre fine alle polemiche?”

Oggi La Federcalcio senegalese (FSF) ha dichiarato di non escludere la possibilità di sottoporre la questione agli organismi internazionali competenti in materia di diritti umani nel campo dello sport (FIFA  n.d.r.). Ciò per porre fine a "quelle che sembrano molestie istituzionalizzate" contro l'atleta della nazionale senegalese e del PSG, Idrissa Gueye, 'accusato'a causa della sua  assenza durante la partita della sua squadra, proprio in coincidenza con la giornata dedicata alla lotta contro l'omofobia. Sarà questo il limite del pensierto unico? È così che si presenta oggi l'intero problema delle libertà, che non sono più universali. Ma cosa dice la dichiarazione universale dei diritti umani?

(Laurent De Bai) 

 

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