Da Roma allo spazio. Un “microriflettore” prodotto in Italiache montatoa bordodel Rover “ Perseverance” sta scandagliando Marte.

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(ASI) È anche grazie all’eccellenza italiana che sta avvenendo a piccoli passi, la conquista dello spazio. È stato realizzato a Frascati il “microriflettore” del Rover, Perseverance. Questo macchinario mobile sta cercando tracce di vita sulla superficie di Marte.

Si tratta in particolare dell’esplorazione di un cratere del pianeta rosso, quello “Jazero”. Si è formata una grande voragine superficiale , provocata dall’impatto di un asteroide, e potrebbero,secondo l’opinione degli esperti esserci tracce di vita. Il piccolo macchinario in questione,che si trova a bordo del più grande veicolo esploratore, che sta scandagliando, le superfici è stato costruito in Italia. Realizzato dai laboratori dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Quest’ultimo è formato da una piccola cupola di appena 25 grammi. La sua meccanica è molto avanzata, si chiama Lara, formata da otto specchi laser posizionati nel bagagliaio di Perseverance, realizzato con la collaborazione della NASA, e dell’Agenzia Spaziale Europea ed Italiana.  Roma grazie ai suoi laboratori, vede protagonista la costruzione del microriflettore composto daotto specchi che riflettono la luce e la rimandano indietro misurando la posizione dell’esploratore spaziale, andando a studiare i movimenti del pianeta.

Questo processo servirà a prendere misure geofisiche e capire le caratteristiche degli strati più interni di Marte, e soprattutto a verificare la possibilità della presenza di acqua nel sottosuolo. I laboratori italiani, lavorano sulla produzione di macchinari per la scoperta spaziale già dal 2015. Per la produzione di Lara, ci sono voluti anni di lavoro e la stretta collaborazione con la NASA. L’Italia si qualifica dunque nel settore di punta per quanto riguarda la realizzazione di tecnologia all’avanguardia. Dietro alla realizzazione di questi materiali, lavorano squadre di scienziati.La colonizzazione del pianeta rosso è ancora lontana. L’Italia è comunque con un piede nei crateri del pianeta rosso.

Massimiliano Pezzella – Agenzia Stampa Italia

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