Brexit: ed ora per le imprese italiane?

 

del prof. Mauro Norton Rosati di Monteprandone de Filippis Delfico Chancellor at “Albany International School-Usa-UK

(ASI) A seconda delle diverse opinioni, l'uscita del Regno Unito dalla Unione Europea è una criticità per lo stesso Regno Unito. Non sono d'accordo! E' condivisibile quanto abbia affermato Boris Johnson che il Regno Unito si e' riappropriato il proprio destino”.

E' stata una decisione sofferta, burrascosa, altalenante! Ma questo matrimonio non poteva andare avanti.

Gli ideali della Unione Europea non sono piu' quelli dei “padri fondatori”; l'eccessivo individualismo, la “concorrenza sleale” da parte di alcuni Stati che per primi lanciano invettive verso quelli “piu deboli” e poi, tranquillamente passano sopra gli interessi di tutti purchè abbiano sempre il proprio tornaconto!

Il Covid forse ha fatto meditare gli Stati “falchi” e “ripensare” una nuova ?Europa! Direi ritornare alle origini.

In questo contesto di mancanza di solidarieta' economico, sociale,di assurde limitazioni della sovranita' nazionale, un barlume di “solidarieta'” lo si intravede con il Vax-day di oggi.

A prescindere dalle demagogiche manifestazioni del Vax day svoltesi in Italia dove abbiamo creato un logo ad hoc e sostenuto costi per marketing sulla pelle e tasche degli Italiani (naturalmente a carico dei cittadini) oggi dovrebbe essere una nuova data di inizio di una nuova “governance” dell'Europa.

Ma veniamo senza divagare alla sottoscrizione dell'accordo tra UK ed Europa; non conoscendo nei minimi particolari i termini del “deal” se non le news giornalistiche, ritengo che dopo un impasse fisiologico a carico del UK, tra qualche anno, ma non un futuro lontano, il Regno Unito, non essendo piu' vincolato agli imperativi europei, alle limitazioni di concorrenza, ed alla fiscal strategy sempre piu' appetibile per gli Italiani, diventeranno ed assumeranno un ruolo veramente “strategico” nel mondo sia perchè testa di ponte con gli USA e l'Oriente, per qualsivoglia business ma soprattutto per la adozione e gestione del potere di imposizione fiscale non vessatorio, non “prevenuto” verso le aziende, le imprese, tassazione bassa, equa in totale armonia tra diritto alla percezione dei tributi, soddisfacimento interesse pubblico ed aiuto alle imprese.

Quindi, il futuro del Regno Unito sara' quello di partnership con gli Stati Europei non con ruolo subalterno ma in totale autonomia, sempre nell'interesse nazionale lasciando a noi Europei arrancare giorno per giorno con il “fiscal compact”, limitazione monetaria ed essere sempre “succubi” di una Europa che chiede molto ed al “dunque” non da' quanto in proporzione riceve vuoi per l'eccessiva burocrazia vuoi per il risoetto della unanimita' nelle sue decisioni.

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