Il talento Elisabetta Scarano prestissimo negli USA con un nuovo progetto a sostegno della cultura.

scarano(ASI) Elisabetta Scarano, dopo la maturità classica, ha studiato recitazione al Piccolo Teatro di Milano, esordendo nel 2011 da giovanissima nello spettacolo “Santa Giovanna dei Macelli” di Bertold Brecht regia di Luca Ronconi,prendendo parte al progetto internazionale "Frontiere Liquide" coproduzione Piccolo Teatro di Milano /Theatre National de Chaillot a Parigi per la regia di Fadhel Jaibi direttore del Teatro di Tunisi e proseguendo la sua carriera teatrale i numerosi ruoli da protagonista.

Ha inseguito spaziato anche nell'opera musicata "The Beggar's Opera" come cantante lirica per il Teatro Due di Parma, e nel 2018 affiancato Franco Branciaroli nello spettacolo con  tournée nazionale“Medea” per la regia di Daniele Salvo.Si ricorda per diverse partecipazione televisive e cinematografiche e come volto protagonista delle Pubblicità Avene (Campagna contro la violenza sulle donne 2017) e a seguire Perugina-Neoborocillina-Aia-Pesoforma-Nivea-Settimana Enigmistica. 

Dopo i suoi primi dieci anni di carriera è pronta per il salto definitivo negli USA.

 

Elisabetta, cosa ci puoi dire sui tuoi ultimi ruoli teatrali?

Per il Piccolo Teatro di Milano ho debuttato nel 2020 nel doppio ruolo della protagonista femminile Beatrice e nel ruolo di Smeraldina nello spettacolo “L’isola di Arlecchino” di Stefano De Luca realizzato da una compagnia di 7 giovani attori. E’ stata un’esperienza divertentissima e che ci regalato la possibilità di lavorare sullo stile della Commedia dell’Arte.Come ultimo spettacolo, ero in prova nel ruolo della protagonista femminile Aslaug nello spettacolo “Erik” di Sri Aurobindo per la regia di Tommaso Iorco.

Cosa invece ci puoi dire dei tuoi ultimi ruoli in TV?

Le mie ultime due partecipazioni sono state ne “Il paradiso delle signore” serie prodotta da Rai fiction-Raiplay e nella fiction “Giustizia per tutti” accanto all’attore Raoul Bova affiancando Roberto Zibetti con la regia di Maurizio Zaccaro per Mediaset.

Come artista come hai vissuto questo momento di pandemia?

Affinando la mia arte,ma anche coltivando tantissimo yoga e meditazione e vivendo in luoghi naturalimeravigliosi che mi hanno permesso di restare centrata e felice e mantenere alte le mie energie. Non ho perso tempo e mi sono dedicata ad ampliare il mio portfolio artistico e culturale pronta ad affrontare i prossimi step.In particolare, mi sono dedicata alla stesura del mio primo libro di prossima pubblicazione alla fotografia e al canto e soprattutto allo sviluppo dei diversi progetti che mi vedranno personalmente coinvolta da svolgere nel prossimo futuro negli USA.

Che ci puoi anticipare sul tuo libro?

Un libro fantasy principalmente indirizzato ad un pubblico giovane (bambini /adolescenti) con al centro il viaggio di una giovanissima protagonista femminile, unica nel suo genere.Spero potrà essere un libro che sappia far riflettere su alcuni valori umani antichi che abbiamo dimenticato e vanno invece riscoperti e ponga l’attenzione alle nuove potenzialità e capacità dell’essere umano verso le quali ci stiamo avviando.Con l’augurio che faccia sognare e possa coinvolgere chiunque e soprattutto i giovani lettori come i primi protagonisti della nuova evoluzione a cui stiamo andando incontro. 

Invece quali sono questi progetti in America?

A New York in qualità di attrice, produttrice e sceneggiatrice sto per sviluppare nell’arco dell’anno 2021 e seguenti un docu-film, di cui sarò la protagonista e di cui verrà portato in scena anche lo spettacolo teatrale pensato per tutti sempre con particolare attenzione ai giovani.Il titolo provvisorio è “La cultura salverà il mondo” un progetto  legato al tema del viaggio e della conoscenza,della ricerca della propria identità, della perdita e della riscoperta di se stessi,del ritrovamento della propria casa intesa non come luogo coercitivo in cui un virus ci ha rinchiuso,ma come il ritorno a sé stessi,alla vera conoscenza di sé ,auspicando quel ricongiungimento a cui ciascuno dovrebbe tendere,essere vicini al luogo dove il nostro cuore vibra di più,a ciò che ci fa sentire pienamente vivi.

Ancora una volta verrà ripreso il mito di Odisseo ma il tutto verrà rapportato a NYC ora e alla sua situazione attuale, sottolineando tutti i riferimenti culturali che avvicinano le due città di NYC e di Roma come due sorelle che ancora una volta si incontrano per valorizzare il dialogo culturale e sostengono appunto la cultura a vicenda.

Il Documentario, infatti, sarà sviluppato interamente tra New York e Roma con la collaborazione artistica dell’attore Riccardo Ripani, diplomato anche lui alla scuola teatrale de Il Piccolo di Milano e la PinProduction NYC di Jose Ignacio Vivero che ne curerà la parte video-documentaristica.

Ci auguriamo che possa andare tutto per il meglio visto le difficoltà contingenti.

Lo spero! L’intento ultimo è quello di una crescita culturale con un reciproco scambio in entrambi i paesi. Far conoscere ulteriormente la tanto amata cultura italiana in America, che con la sua forza innovativa e i suoi mezzi sa sempre come valorizzarla adeguatamente. Il progetto è finanziato e sostenuto in Italia anche dalla regione Lazio attraverso ilbando“Torno subito”, che spinge ad intensificare la formazione e il lavoro dei giovani talenti in diversi settori tra cui quello dello spettacolo/cinema. Dopo il documentario, lo spettacolo teatrale potrà già essere sviluppato nell’arco dei prossimi mesi per gli anni a venire.

Oltre a questi progetti, come attrice, in che ruolo ti vedresti nello star system americano?

Mi vedrei bene in un ruolo che esalti tutte le mie capacità artistiche, che oltre alla recitazione in lingue straniere, sappia mettere in risalto la mia attitudine al canto e al ballo ad esempio.Un ruolo che possa portare una certa completezza interpretativa.Oltre a ciò, in America continuerò a portare avanti la mia passione per la scrittura, per la fotografia e l’arte pittorica e continuerò a lavorare in qualsiasi direzione venga messa in risalto al meglio la mia personalità artistica teatrale e cinematografica.

Quali esperienze hai avuto con la realtà americana qui in Italia?

Oltre ai miei studi di cinema alla Susan Batson School e di teatro alla Stella Adler Academy di NYC,al momentoin Italiaho affiancato come presentatrice televisiva nella trasmissione“Hit the road man” il giornalista Pascal Vicedomini, che è anche il fondatore di "Capri, Hollywood - The International Film Festival", "Washington, Italia”, "Ischia Global Film & Music Fest", "Los Angeles, Italia - Film, Fashion and Art Fest".

 

In queste occasioni chi hai avuto modo di stringere delle sinergie o con chi ti piacerebbe lavorare?

All’Ischia Global Film & Music Fest mi ha emozionato molto conoscere Lina Wertmuller in occasione dell’anno del suo Oscar alla carriera. Ho poi conosciuto e intervistato Andrea Griminelli,Jerry Calà,Sofia Milos e conosciuto diversi Premi Oscar: tutte persone squisite che oltre ad una vastissima e incredibile carriera mi hanno riempito di simpatia ed affetto. Tra i vari incontri ricordo Avi Lerner,Trudie Styler,Guy Nattiv, Paul Feig, Nick Vallelonga, Paul Haggis,Ciera Foster, Marc Bikindou. Con queste persone mi piacerebbe continuare a collaborare, poiché mi ispirano fiducia per il mio percorso artistico.

Da quali registi ti piacerebbe essere diretta?

Da sempremi piacerebbe essere diretta da Roman Polanski, Lars von Trier, Jim  Jarmusch e dalle registe Sofia Coppola e Greta Gerwig.

Cosa puoi consigliare ai tuoi colleghi più giovani?

Innanzitutto consiglio a tutti gli artisti italiani che adorano l’America e come nel mio caso possono essere stimati e valorizzati anche lì di tenere al meglio le porte sempre aperte con una realtà estera, mantenendo vivo in qualsiasi momento il dialogo internazionale per aprire i confini nazionali.

E infine a tutti gli artisti di non demordere e di andare avanti con i propri progetti, non dimenticando mai che l’arte saprà sempre rispondere adeguatamente a chi pensa che si possa vivere senza di essa, poiché ogni artista è come l’ossigeno di questo pianeta e il pianeta ha bisogno di ossigeno.

Daniele Corvi  per Agenzia Stampa Italia

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