Il barbiere di Saba - speciale Champions League
IMG 4711 15 09 20 12 34(ASI) Non si è fatta attendere la reazione dei nostri barbieri alla serata di Champions League. Ne hanno per tutti, come sempre.                                                  
 
Inter, fuori CONTE...sto
 
Passaggi lenti, sempre in orizzontale, mai la sterzata decisiva. Al di là delle due traverse si è vista un’Inter, soprattutto nel secondo tempo, ad andamento lento. Peccato che in panchina non ci sia Tullio De Piscopo ma Antonio Conte, l’uomo chiamato per condurre i nerazzurri alla conquista di qualche trofeo. E dire che il tecnico ha parlato di buone sensazioni. Sarà, ma a noi il pari di Kiev sa di occasione gettata alle ortiche. Con questa passo in Europa si rischia di non andare lontano. Conte velocizzi non solo la manovra, ma anche il suo pupillo. Arturo Vidal sembrava Medel. Lecito attendersi qualcosa in più, sia in termini di prestazione che di risultati. 
 
La Dea Atalanta ha studiato l’Eneide
 
Aiace Telamonio, il più alto tra gli Achei, secondo solo al cugino Achille, neanche questa volta è riuscito a farla franca. Ennesimo suicidio, questa volta sportivo, per i biancorossi di Amsterdam che annichiliscono la Dea Atalanta nel primo tempo, e poi subiscono una clamorosa rimonta. Lo champagne di Gasperini è tutt’altro che evaporato e Zapata si conferma più forte di Ettore e annulla l’Ajax convinto, forse troppo presto, di avere la partita in tasca. Ma la Dea Atalanta è superiore ai comuni mortali. Capito Ten Hag? 
 
Madrid in... blancos!
 
E pensare che Thuram e Zidane hanno conquistato - da compagni di squadra - Europeo e Mondiale. Chissà cosa avrà pensato Zizou nel vedere il figlio di Lilian mandare quasi al tappeto la sua squadra. Quel bambino d’un tempo si è trasformato in gigante, e per Sergio Ramos e compagni è stata notte fonda, almeno fino al minuto 87. Benzema e Casemiro la raddrizzano ed evitano la ghigliottina sulla testa del povero Zidane quando sembrava avviato all’esonero. Nonostante il pari in Germani, si continua ancora a parlare di Raul Gonzalez Blanco, l’unico che, se dovesse finire in... Blancos, esulterebbe come se non ci fosse un domani. 
 
 
 

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