
L’ autorizzazione all’avvio della sperimentazione arrivata dal ministero della Salute venerdì 27 marzo, ha dato il via all’applicazione del metodo, che in Cina e negli Stati Uniti è stato adottato come terapia d’urto contro la pandemia.
Per applicare la cura oggi, è in atto la corsa per trovare il maggior numero di persone guarite da Covid-19 che possano garantire di essere in un buono stato di salute. I donatori di sangue, sono i protagonisti indiscussi in questo momento. Di tutto ciò ne dobbiamo essere coscienti tutti e io, in qualità di Presidente Regionale, mi adopererò affinché questo possa avvenire anche nella nostra Regione. L’importante è prelevare plasma dai guariti del coronavirus o trovare gli asintomatici, che hanno sviluppato i relativi anticorpi e poi attraverso un prelievo di sangue vedere se hanno sviluppato gli anticorpi capaci di combattere il virus e per poter permettere all’organismo di rispondere con efficacia nei confronti dello stesso.
Per applicare la cura oggi, è in atto la corsa per trovare il maggior numero di persone guarite da Covid-19 che possano garantire di essere in un buono stato di salute. I donatori di sangue, sono i protagonisti indiscussi in questo momento. Di tutto ciò ne dobbiamo essere coscienti tutti e io, in qualità di Presidente Regionale, mi adopererò affinché questo possa avvenire anche nella nostra Regione. L’importante è prelevare plasma dai guariti del coronavirus o trovare gli asintomatici, che hanno sviluppato i relativi anticorpi e poi attraverso un prelievo di sangue vedere se hanno sviluppato gli anticorpi capaci di combattere il virus e per poter permettere all’organismo di rispondere con efficacia nei confronti dello stesso.
Per fare questo vanno incrementate le raccolte di sacche di plasma e va verificato se c’è il fattore G, come avvenuto su esperimenti fatti a Castiglione D'Adda, che su 60 donatori 40 sono risultati asintomatici e avevano già sviluppato gli anticorpi per il coronavirus.
Noi donatori dobbiamo fare la nostra parte incrementando considerevolmente sul nostro territorio la donazione di plasma, sollecitiamo il Civis e il Centro Nazionale sangue, affinché in tutto il territorio nazionale si possano fare i controlli previsti. I servizi sanitari devono avere la possibilità di conoscere la positività al virus dei donatori asintomatici, cosa che fino ad adesso in Umbria non si è fatto.
Tutto ciò potrebbe risultare di vitale importanza, ecco perché ci aspettiamo dai nostri centri di raccolta cheinizino, anche in Umbria, a fare le dovute verifiche e che si aumentino le donazioni di plasma rispetto al sangue intero. L’Umbria è molto carente nel numero delle plasmaferisi, alla fine di marzo erano -26% rispetto all’anno precedente. La provincia di Terni in primis è il fanalino di coda nella donazione del plasma. Siamo in prima linea come volontari per combattere il virus e in questo momento chiediamo a tutti i donatori di andare a donare il plasma." Così in una nota il Presidente dell' Avis Umbria, Andrea Marchini.