Coronavirus. Scenario pericoloso  o una forte influenza?

coronavirus8 copy(ASI) Il Coronavirus è realtà in Italia. Si è preso completamente la scena e non si parla d’altro. Siamo quasi a 300 contagiati in pochi giorni e 7 vittime. Nessuno ricorda nella storia recente scenari simili.

Città vuote, trasporti in tilt, supermercati senza cibo. Mai prima nella storia repubblicana era avvenuto del genere, neanche confrontandolo con le calamità naturali o i disastri umani che si sono alternati negli anni. Sembrano scene di guerre, o da film. “L’esercito delle 12 scimmie”, “L’alba del pianeta delle scimmie”, “Io sono leggenda” sono alcune delle pellicole che sembravano scenari di fantasia e che sembrano quanto mai attuali circondati dall’alone della paura. E’ proprio la paura che dilaga, non si sa infatti quali saranno le conseguenze, quali saranno gli scenari e quanto durerà la situazione. Se i focolai sembrano ghetti fantasmi, le città anche in quelle regioni non colpite presentano negozi di alimentari svuotati

Dati alla mano ci sono quasi 80.000 contagiati, con circa però un terzo dei contagiati  sono guariti e quasi 3000 persone morte (per gran parte in Cina). La percentuale dei morti è quindi bassa e colpisce per gran parte chi ha già complicazioni e chi è avanti nell’età. Sembra una sorta di “blanda” selezione   naturale, ma quello che preoccupa è come effettivamente stanno le cose in Cina.

Il colosso asiatico con ambizioni da prima potenza mondiale ha mostrato tutti i suoi limiti, nascondendo e gestendo male l’origine dell’epidemia (per quanto si sta configurando come pandemia). I cinesi così hanno circolato per il mondo, ma se in alcuni paesi sono stati controllati, in Italia c’è stato l’erroneo blocco di voli diretti, che ha reso le cose ancora più complicate. In pochi giorni sono sorti due focolai, che hanno messo in crisi i pur operosi medici. Mancano i tamponi, mancano le strutture e le misure tra regione e regione sono diverse. I blocchi della Lombardia e del Veneto hanno fatto “fuggire” tantissimi italiani al Sud, che stanno alimentando il contagio. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è in continua discussione con i governatori del Nord, che a ben ragione avevano ben invocato la quarantena di chi proveniva dalla Cina. Tacciati per “razzisti”, ora paradossalmente gli stessi italiani sono ghettizzati dall’Europa e dal resto del mondo. La stampa internazionale si sta scatenando con gli italiani e Croazia, Austria e Spagna registrano i primi casi proprio a causa del passaggio nelle zone focolaio.

Ci si augura che il Coronavirus assuma le forme più simili a quella di un’influenza, che se ne vada così come è arrivato. C’è chi spera che possa scomparire proprio come un’influenza stagionale qualunque (difficilissimo, essendo un virus sconosciuto). C’è invece chi invoca un vaccino, che al momento vede gli USA vicini alla sperimentazione umana e Australia e Cina pronti per quella animale. I tempi nel migliore delle ipotesi sarebbero da sei mesi a un anno. L’OMS, tramite Walter Ricciardi, ha detto che l’80% guarisce spontaneamente e solo il 5% provoca casi gravi di cui il 3% provoca la morte per casi già in difficoltà in partenza.

Alla luce del quadro prospettato le soluzioni sono tre:

1- continuare con la normale vita di tutti i giorni con adeguate cautele igieniche, evitando un collasso economico, che si sta preannunciando imminente;

2- fare un blocco totale di tutte le attività per evitare il contagio, così da neutralizzare quanto prima gli effetti del virus;

3- attuare politiche di contenimento nei focolai e isolare tutti i casi individuati nelle altre zone.

L’evolversi della situazione e le scelte politiche diranno meglio sul da farsi.

E’ l’ignoto che fa paura, che aumenta ancora di più grazie ai social. Non a caso la Sars nel 2003 avvenne in un’epoca diversa, oggi tutto è molto più ingigantito, ma mostra tutti i limiti dell’era digitale di fronte a un nuovo virus. Il Coronavirus si veste da epidemia, ma è una vera e proprio pandemia, ma probabilmente molto meno letale di quello che si teme. Intanto qualcosa è cambiato nelle vite degli italiani e partite a porte chiuse, con una possibile Juve-Inter in chiaro gratis per evitare aggregamenti, mezzi pubblici fantasma o con mostruosi ritardi, supermercati senza viveri, farmacie senza disinfettanti testimoniano che si sta vivendo una nuova difficile pagina di storia dell’umanità.

Continua a leggere