Intervista con il regista e sceneggiatore Victor Rambaldi

"Mondi immaginifici”

(rambaldi1ASI) Crescere con ET,  seguire la mano di King Kong fin "quando viene la pioggia". Regista, sceneggiatore, autore di libri per ragazzi, presidente della Fondazione Culturale Carlo Rambaldi, Victor Rambaldi ci racconta i progetti, i sogni, le avventure del nuovo anno.

“Quando viene la pioggia”. Ti abbiamo seguito sul set delle prime riprese del tuo nuovo cortometraggio, termine riduttivo per sintetizzare il tuo nuovo progetto, in cui racconti come prende forma e sostanza il sogno di Carlo Rambaldi, tuo padre e genitore putativo per intere generazioni…

“Quando viene la pioggia” racconta forse il momento più significativo e importante nella vita di  mio padre Carlo. Siamo nel 1935. A dieci anni, seduto sull’uscio di casa a Vigarano Mainarda, presso Ferrara, suo paese natale, mentre è intento a modellare con la carta pesta alcune figurine, viene avvicinato da un pittore locale, un certo Luigi Cariani che, attratto dal suo precoce talento,  gli spiega che la carta pesta non è adatta alla scultura ma ci vuole la terra creta, molto più duttile e malleabile. Gli suggerisce così di andare sugli argini del fiume (il Po), subito dopo una giornata di pioggia. Se si scava a sufficienza, si può trovare questo meraviglioso materiale. Affascinato, Carlo ascolta in silenzio e alla prima occasione inforca la sua bicicletta e corre al fiume. La creta sarà per lui la materia prima grazie alla quale ogni sua creazione futura prenderà forma e dalla quale non si separerà mai. Questo racconto cinematografico introduce l’esperienza museale all’interno del nascente “Carlo Rambaldi – The Experience”, l’allestimento che la Fondazione sta completando a Vigarano Mainarda, un momento propedeutico che spiega come un bambino, un giovane artista a tutti gli effetti, possa trovare nella materia da plasmare l’ispirazione giusta per dare vita a tutto il suo potenziale artistico e scoprire così il miracolo della creazione.

Un passo nella Storia, e nella vostra storia. Hai maturato un importante percorso artistico, come scrittore, sceneggiatore, regista ma anche docente e molto altro, quali sono le tue vocazioni nella Settima Arte e i progetti nella fucina Rambaldi?

Ho ereditato l’amore per il cinema e per tutto ciò che è immaginazione e fantasia ovviamente da mio padre. Quando ero un ragazzo ho avuto la fortuna di frequentare giornalmente il suo atelier a Roma e assistere alla genesi creativa di tantissimi personaggi, aiutare anche quando c’era bisogno, ascoltare le conversazioni e rimanere spesso affascinato a come le soluzioni agli infiniti problemi connessi alla realizzazione di creature animate si potessero trovare. Per me tutto questo era continua fonte di ispirazione, tant’è che iniziai a scrivere i miei primi racconti fantastici proprio in quei pomeriggi spesi nel suo laboratorio. Successivamente, una volta trasferitici a Los Angeles, ancora studente universitario di cinema, la collaborazione creativa con lui prese sfaccettature diverse, diventando più fattiva anche sui vari set. A mia volta sceneggiatore e regista, collaborammo su tutti i film fatti, continuando a condividere idee e punti di vista, fino all’ideazione di un grande parco a tema, popolato da tutte le sue creature, che è stato il suo più grande sogno, purtroppo non ancora realizzato. Per noi, il museo “Carlo Rambaldi – the Experience” vuole essere sì un omaggio alla creatività di un artista straordinario ma è anche il cuore pulsante di tante altre iniziative che desideriamo mettere in campo a favore delle nuove generazioni e di chiunque creda nell’immaginifico come veicolo per realizzare le proprie capacità artistiche.

Impegnato anche nella salvaguardia e nella divulgazione del fondamentale patrimonio della tua famiglia, hai creato e dirigi la Fondazione Culturale Carlo Rambaldi, che cosa avete fatto e state facendo?

La Fondazione Culturale Carlo Rambaldi nasce nel 2014 con l’intento di preservare e restaurare l’ingente patrimonio artistico, fatto di reperti, disegni, schizzi, progetti, etc. che mio padre ci ha lasciato. Ma anche di divulgarlo come esempio a chi ha capacità artistiche ma magari ancora non sa come svilupparle al meglio. Per questo motivo la Fondazione promuove delle “Master class” di divulgazione artistico-tecnica degli effetti speciali e dei “Workshop” dedicati a chi ha già una certa conoscenza nel campo dell’effettistica tradizionale e dell’animatronica in particolare e vuole raggiungere livelli più alti. In entrambi i casi ci avvaliamo di esperti qualificati del settore e promuoviamo incontri, seminari e quant’altro per condividere idee ed esperienze. Daremo vita anche a un film festival, fatto da ragazzi e giudicato da ragazzi, dove il binomio fantasia ed effettistica sia sempre presente.

Hai vissuto a fianco di tuo padre un’età dorata o in apparenza tale del Cinema. Che cosa è cambiato nel corso degli anni, il mercato cinematografico, la lotta per l’affermazione delle idee indipendenti e dell’arte senza scopo puramente commerciale.

Sì, il mondo cinematografico è cambiato tantissimo. All’epoca di mio padre, e per certi aspetti anche nella mia, fare un film era veramente un evento straordinario, addirittura miracoloso. Tecnicamente era molto più difficoltoso di adesso. Da un lato la proliferazione della tecnologia digitale permette oggi di fare un film abbastanza agevolmente a chiunque. Dall’altro però abbiamo un vero e proprio surplus di prodotto fruibile attraverso tantissimi canali; di conseguenza, la natura stessa del prodotto cinematografico si è molto banalizzata, rendendo il film un oggetto di consumo letteralmente “usa e getta”. L’attenzione per ogni film immesso sul mercato è molto breve e questo contribuisce notevolmente a sminuirne il valore. In questo contesto  le produzioni indipendenti hanno maggiore veicolazione grazie soprattutto a Internet. D’altro canto, però, proprio per la suddetta abbondanza di prodotto, è difficile farsi notare. La miriade di film festival in tutto il mondo certamente aiuta l’aspetto artistico ma quello economico rimane difficile e per certi aspetti asfittico per un cineasta.

Prossimo appuntamento utile per il pubblico che desideri conoscere meglio i tuoi mondi immaginifici sempre presenti nella tua realtà?

Il prossimo appuntamento è l’inaugurazione del “Carlo Rambaldi – the Experience”, a Vigarano Mainarda. Non abbiamo ancora una data certa ma stiamo lavorando affinché avvenga entro il 2020.

Intervista a cura di Sarah  Panatta per Agenzia Stamap Italia

 

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