La Cassazione riconosce il risarcimento da lucida agonia

 Palazzo di Giustizia copy(ASI) La Suprema Corte torna a pronunciarsi sui danni catastrofali e chiarisce principi già espressi da precedenti pronunce ma che necessitano di precisazioni e aggiustamenti in base ai diversi casi concreti che si propongo all’attenzione delle Corti territoriali.

 

Questa volta gli Ermellini hanno riformato le sentenze di primo grado e di appello che avevano negato il danno ereditario ai successori di un operaio schiacciato da una macchina operatrice. Senonché lo sfortunato lavoratore era sopravvissuto diverse ore in attesa dei soccorsi, percependo lucidamente la gravità della sua situazione e l’avvicinarsi della morte.

Secondo i familiari, giustamente, in queste condizioni egli aveva acquisito il diritto al risarcimento dei danni morali da lucida agonia, avendo subito un reato colposo, come previsto dall’art. 185 del codice penale italiano.

Ma fino alla Corte d’appello i giudici non erano stati sensibili a questo tipo di argomentazioni, in quanto giudicavano troppo breve il lasso di tempo tra il sinistro e la morte, dando poco risalto alla consapevolezza della vittima, confondendo, forse, il requisito temporale necessario al fine di acquisire nel patrimonio del danneggiato il danno non patrimoniale biologico, con quello necessario ad acquisire il danno non patrimoniale morale.

I giudici del Palazzaccio intervengono a gamba tesa e chiariscono che i due danni differiscono profondamente, soprattutto nella loro ontogenesi. Il danno biologico, infatti, viene in rilievo particolarmente per la sua componente permanente, che necessita di molto tempo per consolidarsi e per essere verificata. Il danno morale, invece, nasce e si consolida, per il semplice fatto di aver subito un reato, a prescindere dalla dimensione temporale, che può essere anche minima. Nel caso di specie la Cassazione accoglie il ricorso e rinvia al giudice di merito che dovrà verificare se la vittima era consapevole dell’avvicinarsi della morte, se ha lucidamente sofferto per i dolori e al pensiero di non rivedere i propri cari.

Francesco Maiorca – Agenzia Stampa Italia

 

 

Fonte foto: Sergio D’Afflitto [CC BY-SA 3.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0)]

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