Marino Valentini "Chieti potrebbe aver innescato la miccia della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980"
valentinibernava.png(ASI) Chieti - Nel pomeriggio di sabato 30 marzo si è svolta, presso l'auditorium del Grande Albergo Abruzzo di Chieti. la presentazione del libro "Il Patto Tradito" (Edizione "Il Viandante/Chiaredizioni) di Marino Valentini.                                                              
Secondo la tesi portata avanti dallo scrittore teatino Marino Valentini, forse proprio da Chieti si sarebbe innescata la miccia della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980 e nel libro l'autore spiega questa tesi in base alla quale "dietro la strage di Bologna del 1980 potrebbe esserci stata la rottura dell'accordo segreto fra l'Italia e l'autorità palestinese (il cosiddetto Lodo Moro) a causa di una sentenza del Tribunale di Chieti".
A tal proposito, noi abbiamo già fatto un ampio speciale sull'argomento il 2 agosto 2017: http://agenziastampaitalia.it/speciali-asi/speciale/34711-marino-valentini-dietro-la-strage-di-bologna-del-1980-la-rottura-dell-accordo-segreto-fra-l-italia-e-l-autorita-palestinese-a-causa-di-una-sentenza-del-tribunale-di-chieti; ma sentiamo cosa ha dichiarato Marino Valentini durante la.presentazione del suo nuovo libro sull'argomento.
 
- Lei nel libro "Il Patto Tradito" parla della strage di Bologna e di una sentenza del tribunale di Chieti accomunandole, ci vuole spiegare meglio di che si tratta?
 
 "In effetti si tratta di due eventi accaduti a distanza di poco più di sei mesi l'uno dall'altro, a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta. Due vicende che riguardano la città di Chieti e quella di Bologna, all'apparenza slegate l'una dall'altra, che il libro riesce a collegare tra loro per mezzo di un terzo elemento: un accordo segretissimo che costituisce uno dei misteri più insoluti della Repubblica Italiana. Da questo accordo scaturiscono altri misteri; oltre alla strage alla stazione di Bologna, anche la vicenda di Argo 16, Ustica, il Mig libico ritrovato sulla Sila e probabilmente anche la scomparsa dei due giornalisti italiani Graziella De Palo e Italo Toni. Sembra una storia da film, con l'intreccio di 007 italiani e stranieri, terrorismo internazionale, sentenze giudiziarie di opinabile coerenza e uomini di potere politico, militare e massonico, depositari di un segreto che si sono portati nella propria tomba e che, a distanza di quasi quarant'anni è ancora lungi dall'esserci svelato, nonostante ci siano 300 vittime, tra morti e feriti, che, coi loro famigliari, chiedono ancora un perché".
 
- Ci spieghi meglio in cosa consiste la vicenda giudiziaria teatina ed il suo collegamento con l'accordo segreto a cui fa riferimento....
 
"L'accordo segreto è il famoso Lodo Moro, emerso a distanza di una ventina d'anni dalla sua stipula, attraverso la desecretazione di dossier segreti, primo fra tutti l'archivio Mitrokhin; questo accordo, posto in essere ai primi anni '70, consentiva di scendere a patti con dei sanguinari terroristi palestinesi, permettendo agli stessi di circolare liberamente sul territorio italiano, facendo transitare guerriglieri, armi ed esplosivi ed in cambio il governo italiano otteneva l'assicurazione dagli arabi che il territorio italiano non fosse teatro di sanguinosi attentati, operazioni omicide e dirottamenti aerei. Lo stesso patto resse per diversi anni ma fu infranto dal nostro governo nel 1980, quando il tribunale di Chieti condannò a 7 anni di carcere un cittadino giordano che era l'elemento di raccordo e riferimento dei palestinesi in Italia. Con la sua prolungata detenzione i palestinesi diedero corso alla più volte minacciata ritorsione che ebbe concretezza il 2 agosto dello stesso anno con il massacro di Bologna".
 
- Il suo libro come si inserirebbe in tutto ciò?
 
"Il libro svela molte incongruenze, soprattutto sul piano processuale e molte stranezze che inducono a ritenere che la strage alla stazione bolognese possa avere una matrice diversa da quella ufficialmente fornitaci dalla magistratura. Il libro non vuole imporre alcuna verità alternativa ma si sforza di dare una risposta ai tanti interrogativi che ancora permangono sulla strage e che ci hanno consegnato una sentenza solo parziale perchè priva di movente, mandanti ed aggiungerei anche di esecutori materiali. Pertanto lo scopo del libro è quello di invitare i lettori ad una riflessione esegetica su fatti, personaggi, circostanze, documenti, etc. che vanno analizzati con la dovuta coscienza critica".
 
Nella foto gentilmente concessaci dallo scrittore Marino Valentini sono ripresi da destra l'editore Arturo Bernava e Marino Valentini durante la presentazione.
 Cristiano Vignali - Agenzia Stampa Italia

 

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