Peretola: Un nuovo futuro per Firenze. Scateni (Cdu) – “Centrodestra campanilista; ma sono a disposizione per iniziative serie”

Airbus A320neo landing 06(ASI) Firenze potrebbe trovarsi presto ad essere il nuovo centro nevralgico dei trasporti aerei nel centro Italia? Ormai da anni la questione del potenziamento dello scalo fiorentino di Peretola è oggetto di dibattito a livello nazionale, oltre che regionale. 

Ill responsabile Infrastrutture della Cdu Toscana, Dott. Luca Scateni, ci spiega in esclusiva, perché un nuovo futuro per lo scalo toscano è possibile senza che la città di Firenze debba soffrire di ripercussioni negative. Inoltre grazie alla gentile disponibilità del Dott. Scateni, cercheremo di analizzare anche le ragioni dell’opposizione alla nuova opera di ammodernamento.

 

Dott. Scateni, perché secondo lei è necessario mettere mano all'aeroporto di Firenze?

“Quando si progetta un aeroporto, nel nostro caso non una progettazione ex novo ma una riqualificazione complessiva di tutta l' area, la prima cosa da tener presente è l' orientamento della pista  tenendo conto dello storico delle condizioni meteorologiche. 

Prima di tutto mi focalizzerei sulla nuova pista che, secondo il progetto, avrà lunghezza, 2400 mt,  rispetto agli attuali 1560 mt come riportato dall’ ultima cartina ufficiale emessa l’11 ottobre scorso, con un orientamento diverso da quello attuale. La nuova pista avrà dimensioni tali da accogliere, non giganti dei cieli, bensì aerei poco più grandi di quelli che attualmente  fanno scalo su Peretola, andando a migliorare l’offerta in un periodo in cui il trend del trasporto aereo è in continua ascesa. Si avranno quindi più voli e tratte.  Se consideriamo poi  l' area metropolitana fiorentina, dove vivono  1 milione di persone,  quindi 1/3 dei toscani, andando a raccogliere anche il bacino di utenza  di  Arezzo, l'ammodernamento dello scalo si rende necessario sia per i  turisti, che per chi prende l' aereo per motivi di lavoro. C'è bisogno di quest' opera.  Le carenze dell' attuale scalo sono sotto gli occhi di tutti. La pista corta  impone per forza di cose ristrettezze. Ostacoli come l’A11,  rilievi montuosi, difficoltà a terminare le procedure di decollo/atterraggio che necessitano spesso nei secondi  di dirottamenti verso Pisa o Bologna sono ormai a  tutti noti ed arcinoti”.

 

Quali sarebbero dunque i benefici di una nuova pista a Peretola, con un nuovo orientamento?

“Il nuovo orientamento della  pista 12/30 nord-ovest  sud-est, avrà  molteplici benefici . In primis questo cambiamento  è dovuto, non solo alle improrogabili condizioni meteorologiche  (vento) adatte al volo, ma soprattutto per problemi di spazio. L'unica possibilità di fruizione dell' attuale area di Peretola, è un nuovo orientamento della pista e mi pare assurdo, come qualcuno sembra abbia proposto di prolungare l' attuale pista verso l' autostrada.

Con la nuova   pista, non vi sarà affatto il sorvolo della città di Firenze. I decolli  e gli atterraggi si avranno tutti  da/verso Prato. Aggiungo che, la città di Firenze, con l' attuale pista, è sorvolata, anche se non tantissimo.

Un altro aspetto da approfondire è il sistema di approccio strumentale per gli atterraggi, detto  ILS.  ILS è l' acronimo di  Instrumental Landing System, una radio-assistenza che permette ai piloti in condizioni di scarsa visibilità (nebbia) un' allineamento preciso con  la pista, sia in altezza che in profondità.

Sarà migliore dell' attuale installato che è di categoria 1, poiché sembra infatti,  che nella nuova pista dovrebbe essere di categoria 2. Ciò porterà ad una riduzione dei dirottamenti in altri aeroporti vicini. Sarà un passaggio significativo quello da categoria 1 alla 2, perché con l' ILS di categoria 1 il pilota, conoscendo già le condizione di visibilità,  una volta passato l' inner marker, l' antenna più vicina alla pista,  dovrà portare a compimento l' atterraggio. Con il categoria 2 avrà  più tempo per decidere. In sostanza il passaggio dall' 1 al 2 è come passare dal giorno alla notte.

Altro aspetto importante da tenere in conto infine è la certificazione ETOPS, che riguarda gli aerei a 2 motori. Consiste nella possibilità di poter  volare, anche con un 1 motore in avaria, a patto  che vi sia un' aeroporto adatto ad accogliere l' aeromobile in un raggio di tempo 180 minuti (praticamente il 95% delle attuali tratte mondiali) e che la loro autonomia sia tale da poter coprire queste distanze. Si potrà volare da Firenze, verso Dubai, Muscat, Doha senza bisogno di giganti dei cieli. Attualmente gli aeromobili che prestano servizio su Peretola non hanno autonomia tale da poter arrivare verso le citate destinazioni”. 

 

Perché, secondo lei, ci sono delle opposizioni a questo progetto?

“Paradossalmente, il centrodestra toscano si è spaccato su questo tema e  sta facendo un grosso regalo al Pd, ed è ancor più paradossale che sia lo stesso centrodestra che ha nel suo dna la cultura delle infrastrutture. Ovviamente tra gli oppositori ci sono  pure il 5 Stelle; sempre pronti a bloccare o dire no a qualsiasi opera pubblica senza valutarne approfonditamente i pro e i contro.

Quelle del centrodestra sono posizioni di campanile e riguardano lo scalo di Pisa. Il Galilei, lo scalo pisano, non verrà affatto penalizzato, perché già in tutto il mondo, Italia compresa, come sopra ricordato,  il traffico aereo è in costante e vertiginoso aumento.

Potrebbe essere sviluppato, a Pisa il cargo, avendo il porto di Livorno molto vicino: questa sarebbe la vera svolta per il sistema aeroportuale toscano e in particolare per il Galilei. Non solo; si valuti, una riqualificazione delle due piste di San Giusto. Sono 2 ufficialmente riportate sulle cartine,  parallele, ma di fatto una è utilizzata come via di rullaggio. Sarebbe meglio, efficentarne una e sistemare definitivamente le vie di rullaggio, senza invece sparare proposte irrealizzabili come una terza pista, che in Italia c’è solo a Fiumicino, visti anche gli investimenti adottati per il terminal della città della torre.

Di alcuni giorni fa è poi la notizia che il Gruppo FS sarebbe interessato ad acquisire Alitalia. Perché non acquistano Mistral Air, e mettono a punto  un piano industriale per il cargo? Una joint venture treno-aereo in questo caso funzionerebbe e proietterebbe il Gruppo FS a livello globale.

Ci sono poi anche opposizioni  riguardo al sorvolo in tema di rumore ed inquinamento

acustico. Innanzitutto si può proporre una disposizione sul non utilizzare gli inversori di spinta, salvo nel caso di pista bagnata. Sottolineo che è una pratica  già adottata in tutta Europa  in aeree in cui si sorvolano aree densamente abitate.  Gli aeromobili che potranno fare scalo al nuovo aeroporto avranno poi comunque una rumorosità di gran lunga minore agli attuali. Un esempio? Mi viene in mente la nuova famiglia airbus 320/321 Neo,  caratterizzata da una drastica riduzione di emissioni e rumorosità rispetto all' attuale. Inoltre, l' Icao ha diramato le cosiddette  Noise Abatment DepartmentPprocedure 2 (NADP2): profili di decollo da attuare, in relazione all' aeromobile, e alla vicinanza della pista a zone sensibili da sorvolare. 

Su questo punto vorrei porre una domanda all' Enac. Queste normative sono applicate in Italia?

Sempre in materia di contenimento dell’inquinamento acustico, si possono interdire i decolli ed atterraggi in certe fasce orarie, proprio come succede in tutta Europa, grossi  hub compresi, come a Francoforte.

Signor  Cenusa, parliamoci chiaro, senza creare allarmismi, quanti aerei ogni momento ci sorvolano? Può veramente essere il problema dell’intenso traffico di aeromobili una pregiudiziale per un’opera infrastrutturale come questa?”

 

Quali sarebbero le ricadute sul territorio dopo l'eventuale realizzazione della nuova pista, e delle strutture annesse, e secondo lei, quali servizi si potrebbero ipotizzare per l'aeroporto di Firenze una volta realizzata la riqualificazione dell'aeroporto?

 

“Le ricadute saranno molteplici, sia dal punto di vista occupazionale, sia urbanistico per poter dare una nuova foggia a quella zona.  Forse con la riqualificazione di Peretola, la Fiorentina dovrebbe avere il suo nuovo stadio, con la possibilità di una candidatura dell'Italia ad una competizione calcistica internazionale di rilievo.  Io credo che i benefici apportati con la nuova pista ci saranno anche per la città di Arezzo. Gli imprenditori orafi della mia città hanno interessi commerciali  nella zona degli Emirati Arabi, Qatar che, vista la citata certificazione Etops,  potranno raggiungere da Firenze, e non da Roma, le suddette località, cosi come i loro clienti, che spesso vengono in occasione delle fiere orafe, potranno raggiungerli ben più agevolmente.  

Riguardo ai nuovi servizi, io personalmente credo che debba essere creato finalmente il sistema aereoportuale Pisa-Firenze, con una riqualificazione della superstrada Fi-Pi-Li visto che in Toscana si è avuta la bella idea di disarmare la linea ferroviaria che collegava la stazione di Pisa centrale con l' aeroporto, sostituendolo con un people-mover. Forse faceva più “fico” un people mover, poiché si sa, spesso parlare inglese è fico, e quindi preferibile, anche in barba all’utilità reale delle cose.

A completamento del nuovo polo aeroportuale non si può tralasciare l' isolamento perenne di Siena, con la necessità dell’ ammodernamento dell'Autopalio, e una decente linea ferroviaria per Firenze per poter raggiungere lo scalo di Peretola. Per concludere,  Cenusa, senza fare il “deus ex machina” della situazione, ho la vaga impressione che, se veramente il centro-destra abbia voglia di prendere la regione nel 2020, può benissimo  contattarmi. Non ho manie di protagonismo, ma vorrei vedere finalmente la Toscana giungere ad avere un serio piano di rilancio infrastrutturale, e porre in tal modo fine a secolari questioni di campanile che hanno penalizzato il territorio regionale nella sua interezza. Proprio sulle infrastrutture si giocherà infatti la partita per le regionali. Dopo le mie uscite sulla stampa on-line e cartacea, e sui social, sto notando un nuovo interessamento verso le infrastrutture.

Non credo sia avvenuto per caso, che qualche consigliere regionale di centrodestra mi abbia chiesto come poter risolvere il problema dei pendolari della tratta Arezzo-Firenze, di cui ho ampiamente parlato nel recente passato e che sto sempre seguendo. Ciò che però non vedo è una seria volontà di andare oltre i proclami. Forse mi sbaglio. Anzi, mi auguro di sbagliare. Che non diventino le infrastrutture la solita gara politica a chi la spara più grossa per fare il pieno di voti e potersi accaparrare lo scranno. I Toscani meritano un piano infrastrutturale serio che proietti la regione ad un più alto livello di efficienza per poter affrontare le sfide future”.

 

(Ricordiamo che le opinioni espresse in tutte le interviste pubblicate dal gruppo ASI, non necessariamente rappresentano il pensiero del gruppo Editoriale ASI. L’intervistato si assume la piena responsabilità delle proprie affermazioni. Il gruppo editoriale ASI resta a disposizione per qualunque richiesta di replica).

 

Alexandru Rares Cenusa – Agenzia Stampa Italia

 

 

 

 

 

 

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