Papa Francesco all’Angelus del 1 gennaio 2015

papafrancesco copy copy copy(ASI) Città del Vaticano – In occasione della Festa che la Chiesa Cattolica festeggia in onore di Maria, Madre di Dio, papa Francesco, all’angelus di mezzogiorno, dedica un intenso approfondimento, alla giovane sposa di Giuseppe.
 Il Pontefice spiega, con cura ed attenzione che potremmo definire filiale, come sia impossibile separare la contemplazione di Gesù dalla contemplazione di Maria, che ha dato la sua carne per consentire la venuta del Cristo in questo mondo.

Il Papa ricorda le parole di san Paolo che, nella lettera ai Galati, riferendosi a Gesù dice: ”...nato da donna”. Un’espressione estremamente sintetica, particolarmente efficace per sottolineare la vera umanità del Figlio di Dio, tanto cara ai padri della Chiesa come sant’Atanasio, che riconduceva la salvezza all’umanità di Gesù, “Dio fattosi uomo per noi”.

Il Santo Padre ha voluto soffermarsi sull’importanza della grazia che illumina la legge. Afferma, infatti, che senza la grazia, la legge diventa un giogo insopportabile, che rischia di soffocare l’uomo senza apportargli benefici. La legge di Dio vuole liberarci, vuole educarci a divenire padroni di noi stessi per condurci a scegliere liberamente il nostro vero bene, per portarci gradatamente a desiderare consapevolmente l’intima unione con Dio, come quella di Maria e Gesù. Il progetto di Dio su di noi è proprio un progetto di liberazione dalla schiavitù del peccato, di cui, in prima battuta non ci accorgiamo neppure. Per fare questo è addirittura necessario che il Signore Gesù prenda su di sé tutti i nostri peccati fino a morirne, per convincerci di quanto amore abbia in serbo per noi, tanto da crearci e da inseguirci sempre.

Per portare a termine questo progetto Gesù vuole condividere tutto con noi, in particolare la nostra umanità e la sua divinità. A tal fine ci permette di vivere questa esperienza con il Battesimo, che ci unisce a Lui e ci inserisce nella sua Chiesa.

Il Papa invita tutti i fedeli, nel primo giorno dell’anno, a fare memoria del proprio Battesimo come regalo ricevuto quando ancora non eravamo consapevoli, che ci ha consentito di essere rigenerati a vita nuova, quella divina. Ed interroga, simpaticamente, tutti i presenti su chi non ricordi la data del proprio Battesimo, assegnando anche un compito a casa: “Andare a cercare la data in cui siamo stati battezzati e custodirla nel cuore”. Il Papa continua, scherzando, dicendo che si può chiedere l’aiuto dei parenti.

Questa grande vicinanza con Dio ci dona la vera pace, quella vera, quella da invocare, secondo Papa Bergoglio, proprio oggi, in occasione della Giornata Mondiale della Pace.

Ilaria Delicati – Agenzia Stampa Italia

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