Esclusiva ASI. D'Alema risponde a Renzi: "Io ad Arcore non sono mai andato, lui da allievo ha superato il maestro"

(ASI) Intervista Esclusiva con il Presidente Massimo D'Alema che ha affrontato i temi politici più attuali a 360 gradi: dal referendum sulla riforma costituzionale al confronto interno al Partito Democratico, fino alla politica internazionale.

 

Riepilogo dei temi affrointati nell'intervista con il Presidente Massimo D'Alema

- "Renzi chiama in causa Napolitano per coprire le proprie responsabilità""

- "Italicum antidemocratico e la governabilità non dipende dalla legge elettorale ma dalla serietà dei partiti".  

- "Renzi non ha portato ricambio generazionale nel PD, ha solo voluto liquidare il gruppo dirigente storico della sinistra per spostare a destra il partito. Renzi disprezza la tradizione e la cultura di sinistra, anche nell'informazione (cacciata Bianca Berlinguer). Ma noi siamo ancora qui".

-  I temi internazionali: l'Europa dopo la Brexit; le crisi in Libia e Siria.

- D'Alema risponde a Renzi: "io ad Arcore non sono mai andato, lui da allievo ha superato il maestro"

- La crescita zero dell'Italia, le risposte inadeguate del governo Renzi sempre contro lavoratori e sindacati anziché per gli investimenti, la ricerca e l'innovazione.

 

(ASI) Ai microfoni di Agenzia Stampa Italia, l'ex presidente del Consiglio e presidente della Fondazione ItalianiEuropei, Massimo D'Alema, forte di una posizione di rilievo nel Partito Democratico, va all'attacco nel merito della riforma costituzionale su cui gli italiani saranno chiamati a scegliere nel prossimo autunno. "Credo che questa riforma sia un'occasione mancata", dice D'Alema che ribadisce di non essere pregiudizialmente contrario alle modifiche previste per il Senato ma che ritiene sbagliate nel merito quelle presentate dal ministro Maria Elena Boschi.

Anche sulla legge elettorale, D'Alema sostiene che, al di là del merito tecnico dell'Italicum, su cui si esprimerà la Corte Costituzionale, "la stabilità dei governi non dipende dalla legge elettorale". L'esponente del PD lamenta l'assenza di "conoscenza della situazione di altri Paesi" per evidenziare che la stabilità di un governo dipende dalla politica, dalla sua credibilità, "dalla serietà dei partiti" e non dai "marchingegni elettorali". Vista l'assenza del vincolo di mandato nel nostro ordinamento, l'Italicum di per sé non garantisce la governabilità. Secondo D'Alema, si poteva invece pensare all'istituto della "sfiducia costruttiva", presente in Germania, dove "non si può mettere in crisi il governo se non si è in grado di proporne un altro". Sul confronto interno al PD, D'Alema va giù duro nei confronti di Matteo Renzi: "E' evidente la sua avversione verso la sinistra, la sua storia, la sua cultura, la sua tradizione per cui non nasconde mai il suo disprezzo".

Per quanto riguarda l'Europa, secondo l'ex presidente del Consiglio, "bisognerebbe rendere l'Europa più democratica, dando più peso ai cittadini e valorizzando le istituzioni che sono il frutto del voto dei cittadini". Per D'Alema, non c'è dubbio sul fatto che "una delle ragioni maggiori dell'impopolarità europea è la politica di austerità, che ha ostacolato la crescita e l'occupazione".

Sulle ultime evoluzioni della situazione libica, "è giusto che il governo faccia chiarezza di fronte al Parlamento se c'è davvero un impegno italiano". Comunque, afferma che "la Libia è per noi un partner fondamentale" sia per il controllo dei flussi migratori che per la politica energetica: "La sicurezza della Libia dipende dai libici, noi eventualmente possiamo aiutarli". Per quanto riguarda la Siria, secondo D'Alema, quella che è nata come una guerra civile, ormai è a tutti gli effetti "uno scontro globale che coinvolge le più grandi potenze, oltre a tutte quelle regionali". La soluzione è "un accordo che consenta di porre fine alle ostilità", coinvolgendo da una parte le potenze sunnite "che hanno sostenuto l'insurrezione contro Assad" e dall'altra "la Russia e l'Iran, che sostengono Assad". L'Europa "può dare un contributo essenziale" ma "saranno i siriani a dover decidere del loro governo".

 

Intervista realizzata dalla Redazione Agenzia Stampa Italia

Ettore Bertolini

Daniele Orlandi

Natsuko Moritake

 

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