Papa Francesco: "troppi giovani estremisti in nome della religione”.

(ASI) Papa Francesco è arrivato a Nairobi, in Kenya, alle 16:40. È stato accolto dal presidente Kenyatta con la moglie, dalle autorità civili e religiose.

Alloggierà  nella nunziatura apostolica  di Nairobi.Grande accoglienza anche da parte di tutta la popolazione multietnica con colori, danze e canti tradizionali. Il Santo padre ha risposto con  un “Mungu abariki”, Dio benedica il Kenya

Ha subito aggiunto che “il Kenya è una nazione giovane e rigorosa, una comunità con ricche  diversità. Proteggere i giovani, investire su di essi è il modo migliore per poter assicurare un futuro degno dei valori spirituali cari anche agli anziani”. Con forza ha affermato di "non usare Dio per giustificare la violenza, troppi giovani sono resi estremisti in nome della fede”.

Il Kenya, dopo un periodo di benessere legato alla colonizzazione dell’Inghilterra, cadde  in una profonda crisi che peggiorò durante gli anni della dittatura Moi; la popolazione religiosa è composta da protestanti, cattolici, musulmani ed una piccola parte di fede tradizionale.

Ricordiamo che il Kenya contiene il più grande gruppo di quaccheri concentrati in una sola nazione.

I cattolici e gli ortodossi sono il 35% della popolazione. Il 2 aprile 2015 è avvenuta la terribile strage di Garissa, per mano del gruppo islamico di Al Shabaad.

Francesco ha ricordato ai fedeli che povertà e frustrazione alimentano terrorismo e che esiste un legame tra la protezione della natura e l'ordine sociale.

"Siamo chiamati a rispettarci e a incoraggiarci a vicenda e raggiungere tutti coloro che si trovano nel bisogno; le famiglie cristiane hanno questa missione speciale: irradiare l'amore di Dio”.

Questa mattina ha celebrato la sua prima messa nel campus universitario di Nairobi.

Il Pontefice ha voluto con tutto il cuore questo viaggio in Africa.Prioritarie per lui, ha sempre ribadito, sono l' Africa e l'Asia, proprio nell'anno in cui ricorre il 50º anniversario della chiusura del concilio Vaticano secondo nella quale la Chiesa cattolica si è impegnata nel dialogo ecumenico e interreligioso, al servizio della comprensione e  dell’amicizia.

Ilaria Delicati - Agenzia Stampa Italia

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