L’ampliamento del Canale di Suez: una vittoria per l’Egitto!

(ASI) Nel recente 6 agosto in Egitto è stato inaugurato il nuovo ampliamento del Canale di Suez. L’opera “Faraonica”, definita da molti, è stata realizzata in tempi record.

Infatti, i lavori costati la bellezza di 14 miliardi di Euro, erano iniziati nell’agosto 2014, e inizialmente si prevedeva che la loro conclusione avvenisse non prima di tre anni. Invece tramite una forte propaganda di finanziamento nazionale rivolta a tutto il popolo egiziano, 7 miliardi dei 14, sono stati raccolti in dieci giorni grazie all'acquisto di buoni di partecipazione da parte della popolazione egiziana.       E facendo perno anche sul sentimento di riscatto nazionale, dopo i gravi fatti che hanno scosso l’Egitto dalle famigerate “primavere arabe” fino ai recenti scontri con i terroristi dell’ISIS alle porte, tutto questo ha permesso il celere raggiungimento del 80% dei lavori in un solo anno.

L’attuale Presidente dello Stato Egiziano, Il maresciallo Abdel Fattah al-Sisi, divenuto Presidente dopo la destituzione di Mohammed Morsi leader dei Fratelli Mussulmani, è stato il principale artefice di quest’opera. Grazie all’appoggio dell’Esercito e favorito da un discreto appoggio degli strati popolari, al-Sisi è riuscito la dove i suoi predecessori non erano andati oltre le formali intenzioni. Il Presidente Egiziano è stato anche il protagonista della suggestiva cerimonia di inaugurazione del Canale, percorrendo in divisa militare le acque di Suez su lo storico yacht “Mahroussa”, che è la prima imbarcazione ad aver attraversato il Canale nel 1869, la più antica in servizio e la settima al mondo per grandezza.

Alla cerimonia inaugurale, svoltasi nella città di portuale di Ismailiya, hanno partecipato diverse personalità internazionali, tra cui in rappresentanza dell’Italia era presente il Ministro della Difesa Roberta Pinotti. Fra gli altri, c'erano anche il Premier russo, Dmitri Medvedev, e il Presidente francese, François Hollande.

I lavori del Canale sono sati completati nella fine di luglio e renderanno possibile il raddoppiamento della circolazione di imbarcazioni su 72 dei 193 chilometri della sua lunghezza, grazie all'ampliamento di 37 chilometri del canale originale e allo scavo di una nuova via di 35 chilometri. Permettendo, altresì, il passaggio di navi di ultima generazione che fino ad ora sono costrette a circumnavigare l'Africa attraverso il Capo di Buona Speranza. Il Presidente al-Sisi, durante la cerimonia, ha dichiarato che questo progetto porterà allo sviluppo a lungo termine di tutta la regione di passaggio del Canale. Uno sviluppo che dovrebbe raggiungere il suo apice nel 2045, dove tutta la zona sarà trasformata in un enorme complesso industriale capace di servire una vasta porzione di settori tra cui il manifatturiero, il logistico, il nautico e molti altri, fornendo, secondo le prime valutazione, un milione di posti di lavoro già nei prossimi 15 anni.

Quella del Canale di Suez è una storia che per lunghezza e vicissitudini ha pochi eguali. Zona contesa con mezzi militari, politici ed economici dalle varie potenze durante il periodo storico del Colonialismo. Gamal Abdel Nasser nel 1956 lo nazionalizzò, questa decisione ebbe gli stessi effetti di una vera e propria dichiarazione di indipendenza che sfidò gli interessi di Francia e Gran Bretagna. Abdel Fattah al-Sisi sostenendo la propaganda che lo celebra come “nuovo Rais e nuovo Nasser”, tiene particolarmente a lasciare la sua impronta come prossimo leder di punta in tutto il mondo Arabo. Certo è che con questa nuova grande opera un altro di quegli Stati ritenuti fino adesso di “poco rilievo” o “Terzo Mondo”, ovvero l’Egitto, sta ritirando fuori gli artigli e la forza per ritornare protagonista nella striscia dei paesi Arabi e nel mondo.

Federico Pulcinelli - Agenzia Stampa Italia

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