Speciale Abruzzo: due città, una unica grande città o un'area metropolitana? Intervista con  Manlio Madrigale, Coordinatore del “Comitato della Val Pescara”  III parte

(ASI) Manlio Madrigale, Coordinatore del “Comitato per l'integrazione socio, economica e culturale della Val Pescara”: “ è improponibile parlare di un'egemonia di un Comune sull'altro, invece occorre insistere sulla parità di dignità e sulle specifiche vocazioni e peculiarità delle due realtà urbane di Chieti e Pescara”.

 1) Cosa ne pensa del progetto della “Grande” Pescara promosso da Carlo Costantini che ha avuto l'avvallo referendario di circa 70 mila cittadini che si sono espressi per il “si”?

“Ritengo certamente doveroso il rispetto verso coloro che utilizzano lo strumento referendario perché con tale iniziativa si esercita quell'importante strumento di sovranità politica popolare rappresentato dalla democrazia diretta”.

2)Lei è favorevole alla “egemonia” Pescarase all'interno della connurbazione Chieti – Pescara?

“Per quanto riguarda le comunità di Chieti e di Pescara, ci tengo a precisare che, il Comitato per l'integrazione socio, economica e culturale della Val Pescara, trasformatosi poi nel maggio 2003, nel Comitato Regionale per la Sussidiarietà orizzontale (art.118 u.c. Cost.), ha avviato una serie di incontri con i cittadini sul tema della cosiddetta area metropolitana Chieti – Pescara. Il Comitato è stato ispirato dal grande progetto iniziato negli anni '60 del XX secolo, da due Sindaci lungimiranti l' Avv. Nicola Buracchio di Chieti e l'On. Antonio Mancini, allora Sindaco di Pescara. In buona sostanza, secondo questo progetto, è improponibile parlare di un'egemonia di un Comune sull' altro, invece occorre insistere sulla parità di dignità e delle specifiche vocazioni e peculiarità delle due realtà urbane: Chieti città che affonda le sue radice nella mitologia greca e quindi polo storico - archeologico, culturale della costruenda area metropolitana e Pescara città nuova orientata verso lo sviluppo tecnologico e innovativo e della modernità, costruendo una nuova conurbazione che sia la sintesi e la valorizzazione di questi elementi e che porterà certamente a una migliore qualità della vita anche nella prospettiva della creazione di nuove opportunità lavorative, anche facilitando i percorsi, che spesso vengono trascurati, di inclusione lavorativa e sociale delle persone con fragilità”.

3) Quindi lei boccia il progetto della “Grande” Pescara?

“Non parlerei di “bocciatura”, ma ritengo,però, che sia ancora valida la strategia della coordinazione e della collaborazione dei vari Comuni delle due comunità, quella teatina e quella pescarese. A tal proposito, ci tengo a precisare che il nostro comitato ha promosso anche degli studi sul marketing territoriale Chieti – Pescara (le Piccole e Medie Imprese in rete, curato dal Prof. Riccardo Di Nisio)”.

4) Perché, secondo lei, negli ultimi anni la città di Chieti ha subito una battuta d'arresto nel suo sviluppo con conseguente riduzione del suo peso specifico all'interno della Regione Abruzzo e nella conurbazione Chieti - Pescara?

“A mio avviso, il problema va inquadrato nell'ambito della forte restrizione e del condizionamento del mondo delle autonomie locali da parte di un sistema ancora fortemente centralizzato. Si ripropone, a tal proposito, la vecchia proposta di indicare un gruppo altamente specializzato che possa tradurre le idee in progetti intelligenti che certamente troveranno accoglienza positiva nei canali dei finanziamenti europei, perché molti progetti non vengono finanziati dall'Europa proprio perché manca questa preparazione specifica (Comitato Specialistico per i progetti europei)”.

Crstiano Vignali – Agenzia Stampa Italia

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