I grandi piani della Nato per l’Europa

(ASI) Dopo la crisi ucraina e il prepotente ritorno della Russia come potenza egemone dell’est la Nato corre ai ripari ed a breve, probabilmente nel prossimo vertice di settembre in Galles, presenterà un piano, a lungo termine, per aumentare la preparazione militare della Nato, anche se su alcuni dettagli politici ci sarebbe ancora molo da discutere tra le parti interessate.

Obama nei giorni scorsi è stato chiaro “serve un altro miliardo per finanziare nuove truppe in Europa per aumentare la prontezza dei soldati e aumentare la sicurezza degli alleati”, parole pronunciate in Polonia e che hanno ovviamente avuto l’effetto sperato a Varsavia, paese che storicamente guarda a Mosca con diffidenza.

Nelle intenzioni della casa Bianca il rafforzamento dell’Alleanza atlantica nel Vecchio continente è finalizzato alla lotta al terrorismo, alla pirateria e alla criminalità informatica, e come ribadito dal segretario generale Rasmussen ogni paese dovrà adattarsi alle nuove disposizioni.

Durante la due giorni di colloqui con i ministri della Difesa a Bruxelles Rassmussen ha manifestato la necessità di riformare l’alleanza rendendola più veloce e flessibile, opzioni già sul tavolo della stanza ovale ma rese ora più urgenti dai fatti ucraini.

A settembre al centro di dibattito ci sarà sicuramente l’Ucraina anche se si parlerà anche della missione post-combattimenti da allestire in Afghanistan.

A complicare i piani di Obama però potrebbe esserci, ancora una volta, la crisi economica, che potrebbe obbligare più di un paese a spendere meno del necessario e costringere gli usa ad un esborso extra per garantire il funzionamento della Nato e tutelare gli interessi Usa nel mondo; il primo mandatario di Washington cercherà di convincere il Congresso ad aprire i cordoni della borsa facendo leva sulla nuova instabilità della regione caucasica e parlando della necessità di coinvolgere i partner europei nelle responsabilità.
La Polonia, che è stato in prima linea di quelle nazioni che richiedono una risposta più forte in Russia, dovrebbe accogliere senza problemi la richiesta di Obama di nuovi finanziamenti per questa difesa supplementare, ma non tutti i suoi partner condividono il senso di urgenza di Varsavia quando si tratta di Russia, anche perché Mosca per ritorsione potrebbe togliere il gas a mezza Europa.
Gli Usa rischiano di ritrovarsi soli, o con alleati non proprio di primo piano in questo nuovo progetto.

Fabrizio Di Ernesto – Agenzia Stampa Italia

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