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Merlino e Sideri: “Ai confini del nero” e “La rivoluzione ideale di Alfredo Oriani”: due libri , un unico messaggio

(ASI) La presentazione dei libri di Mario Michele Merlino e Rodolfo Sideri a Mantova, il 24 gennaio scorso, evento organizzato dalle associazioni culturali Pensiero e Tradizione e Miles 2.11, ha dato modo al pubblico di incontrare il pensiero di Alfredo Oriani, storico, poeta e scrittore del Primo Novecento, dimenticato se non censurato in quanto definito da Mussolini antesignano del pensiero sociale fascista. Infatti, il Duce disse:”sono un orianista”  e curò la ristampa di tutte le opere di Oriani e con le suggestive storie di Merlino, ambientate dopo la disfatta valoriale dell’8 settembre, che l’autore afferma essere state scritte con lo stesso spirito di Giulio Cesare: ” se hai ben vissuto, non aspettare il giorno che verrà,ma chiuditi in una tenda e con una tavoletta e uno stilo scrivi il tuo giorno”.

Mentre la storia - e lungamente nel dibattito seguito alla presentazione si è discusso di come insegnare storia oggi alle giovani generazioni -  continua ad essere chiusa nell’ingannevole forma del politicamente corretto, tanto da far convertire il nome dell’unico istituto scolastico dedicato ad Alfredo Oriani in Roma e proprio nel 2009 in coincidenza col centenario della sua  nascita in Istituto N. Machiavelli-  il prof. Sideri ha attualizzato la figura di Oriani, presago dell’avvenire e il prof. Merlino ha saputo rinvigorire, attraverso le storie sempre fresche di chi seppe morire perché sperava in un futuro migliore, quella storia oggi carica solo di memorie di “serie A” con una dotta e sentita ricostruzione estetico morale, attraverso poeti come Pound, Eliot e Brasillach, in onore di quei giovani che, dopo l’8 settembre: ” scelsero di non essere scelti”.

Davide Caluppi  - Agenzia Stampa Italia

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