“La Canzone Napoletana vista da vicino” Intervista

scutero(ASI) Per la rubrica “La Canzone Napoletana vista da vicino” il Maestro Espedito De Marino ha intervistato per ASI Antonio Scutiero Docente – Formatore, Interprete - Compositore.

Dott. Scutiero, Tu sei Musicista e Compositore, con una carriera di tutto rispetto e dagli archivi storici vediamo che non hai desdignato di cantare anche la Canzone Napoletana soprattutto scritta da Te. Puoi dirci l’evoluzione di questa scelta ?

Innanzitutto ti ringrazio carissimo Espedito De Marino per l’ opportunitàche mi hai dato nel poter esprimere la visione della musica secondo la mia umile esperienza. L’approccio alla Classica Napoletana nasce circa 25 anni fa. Un percorso molto particolare il mio. Nel panorama artistico ho avuto molti punti di riferimento. Tra tanti artisti che ho sempre amato, in particolare ve n’è uno. Eduardo De Crescenzo in arte “Eddy Napoli”. Quest’ultimo mi ha trasmesso davvero tanto e posso confermare di essere indirettamente un suo discepolo, avendo appreso tanto da lui solamente osservandolo con attenzione. Ho rivisitato molti brani napoletani classici negli anni sviscerandoli e scoprendo la loro profonda bellezza. Un fascino senza tempo! Premetto che ho sempre avuto la passione per la scrittura e quindi mi sono anch’io cimentato in quest’arte! Ricordo i versi di un brano che scrissi nel lontano 2002…

“Oj Marì nundicere ca’ st’ammore è assajluntano, luntano e te!
Resta ancora nunchiegnere, cu’ nu’ poco ‘e voce fammesunnà.
Je sento forte chistu core ca’ s’è fatto ammore…
Ca’ s’è fatto ammore…”

C’è da dire che quando scrivo, canto, arrangio, compongo cerco di immergermi in un altro mondo. Tutto attorno a me prende forma. Un profondo momento di intimità.

Maestro, come vedi la condizione della Musica nel terzo Millennio, c’è ancora spazio per la Musica d’Autore, quella cosiddetta dei “Cantautori”, le future generazioni sapranno difendere il patrimonio dei nostri grandi come Dalla, Guccini, Battiato, De Andre’, Tenco, Endrigo, Paoli, ecc … ?

Negli ultimi anni non ho scritto solo in vernacolo ma anche in italiano e ritengo che la musica d’Autore rimanga nel tempo e nei secoli. Ritengo, inoltre, che l’artista puro viva continuamente un conflitto interiore con la società. Colui che nasce artista, si astrae da ciò che lo circonda. Estremamente irrazionale e sensibile, concepisce la vita e lo scandire del tempo diversamente dall’essere razionale. Naturalmente questo è quello che percepisco io. La musica?Una nave in balia delle onde, secondo pochi o secondo tanti, anche se nell’ elogiare la cattiva musica,Prustaveva compreso l’immensa storia sentimentale della società. Quindi tutto è importante in questa vita per l’artista e per l’ascoltatore. Quindi onoriamo l’arte in ogni sua forma purché l’intento sia genuino e profondo.

Ho ascoltato qualche tua Canzone e Ti trovo davvero un Autore interessante. Puoi raccontarci come vivi questa particolare esperienza, cosa ti ispira e soprattutto quali sono i temi che ritieni più pertinenti al Tuo “modus operandi” nella composizione ? Inoltre da Avvocato, ritieni importante salvaguardare e promuovere il “Diritto d’Autore” ?

Negli anni ho scritto molti brani. Ho avuto molte splendide esperienze. Tra quelle più recenti, la collaborazione con l’Orchestra Filarmonica Campana del M° Giulio Marazia e l’Accademia Vesuviana del teatro e del Cinema di Gianni Sallustro. Ho avuto il piacere e l’onore di lavorare con Angelo Di Gennaro, Artista di estrema sensibilità e profondità.Purtroppo la problematica epidemiologica ha posto un freno a tutto ciò, ma spero quanto prima di poter ritornare sul palcoscenico e non solo come cantante. La mia scrittura negli anni si è evoluta come anche i miei arrangiamenti. Privilegio una testo prevalentemente legato alle esperienze ed accompagnatodal velo della poesia. Ritengo che l’ascoltatore debba immedesimarsi nel contenuto dell’opera. La scrittura deve essere storia e poesia allo stesso tempo. Racconto spesso di me nelle canzoni. Sono continuamente alla ricerca di un qualcosa di nuovo e di emozionante. Attualmente è in lavorazione il mio primo album. Spero di poterlo terminare quanto prima. Tutelare la propria opera d’ingegno è come riconoscere il proprio figlio, è un argomento molto complesso che merita una approfondita discussione.

Maestro, infine, nel Tuo meraviglioso excursus professionale si legge anche il Tuo impegno per il sociale, per i giovani, la Tua azione imprenditoriale nel “Non profit”, la Tua direzione artistica in varie iniziative. Come vedi oggi il cambiamento nel mondo dello spettacolo anche in tal senso. La telematica, le nuove tecnologie aiutano oppure destabilizzano ancora di più un mondo che rischia di affidare l’anima ad internet ? La Cultura musicale conserverà una sua sacralità ?

Nel tempo abbiamo attivato molte iniziative culturali e benefiche come il concerto di beneficenza per i terremotati di Amatrice. Vivo nel mondo della formazione da anni e posso dire che quest’ultima è di estrema importanza. La formazione telematica attualmente è un bene purché essa venga fruita attivamente e con grande interesse. La società è in continuosviluppo e dobbiamo accettare questo cambiamento, anche se credo che la formazione a distanza debba ancora evolversi per essere stimolante quanto basta. Naturalmente ci sono cose che non potranno mai essere sostituite. il contatto umano è imprescindibile in certe discipline. E’ possibile impigliarsi nella rete se non si è in grado di navigare.
La musica conserverà sempre la sua sacralità perché fin dai tempi più antichi il suono è ritenuto sacro e lo è ancora a tutt’oggi. Perché non vi è più grande verità di quando ascoltiamo “Nuovo Cinema Paradiso”. Ennio quindi ci ha fatto avvicinare al nostro Dio.

Grazie per la Tua squisita disponibilità.

Espedito De Marino per Agenzia Stampa Italia

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