Giornale Radio ASI del 7 maggio 2018

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A cura di Marco Paganelli

Un saluto dalla redazione, in studio Marco Paganelli.
Apriamo con gli esteri.
“Se gli Stati Uniti usciranno dall’accordo sul nucleare iraniano, se ne pentiranno”. E’ il durissimo monito lanciato ieri dal presidente Rohani. Donald Trump annuncerà, probabilmente il prossimo 12 maggio, la decisione di uscire dall’intesa con Teheran, opzione condivisa solo da Israele e dall’Arabia Saudita. Il ministro degli esteri britannico, Boris Johnson, sostiene che abbandonare il patto siglato col regime degli Ayatollah potrebbe essere un errore. Queste tensioni hanno portato le quotazioni del petrolio a raggiungere i massimi dal novembre 2014. I contratti in scadenza a giugno sono arrivati infatti, questa mattina, a 70,14 dollari al barile contro i 69,75 di venerdì sera a New York. Il brent viene venduto a 75,14 dollari con un aumento dello 0,4%. Voci sempre più insistenti, riportate dai media, parlano intanto di un possibile attacco iraniano contro Israele in risposta al raid di quest’ultimo, dello scorso 9 aprile, contro una base militare di Teheran in Siria. Se il regime di Assad favorirà tutto ciò, Tel Aviv eliminerà fisicamente il rais di Damasco. Lo ha affermato il ministro israeliano dell’Energia Steiniz. Intanto il gruppo libanese Hezbollah, nemico di Israele e alleato dell’Iran, ha vinto le elezioni in Libano. La tensione così è destinata ad aumentare.

Il presidente russo ha giurato per il suo quarto mandato al Cremlino, dove sono state invitate cinquemila persone per assistere alla cerimonia di insediamento. Nei giorni scorsi, 1.600 persone - tra cui il leader dell'opposizione Alexei Navalny - sono state fermate in seguito a manifestazioni in diverse città del paese contro Vladimir Putin, rieletto lo scorso 18 marzo con il 76,7% dei voti per altri sei anni. Il governo guidato dal premier Dmitri Medvedev si dimetterà oggi, ma nelle prossime ore sarà reincaricato.

Veniamo in Italia.
Al via al nuovo giro di consultazioni del capo dello Stato in vista della formazione del nuovo governo. Incontri con tutte le delegazioni per superare l’attuale momento di difficoltà. Sergio Mattarella si trova davanti alla difficile decisione di indire elezioni anticipate, o formare lui stesso l’esecutivo. No a governi tecnici da parte del Movimento Cinquestelle. Richiesta del mandato per provare a creare una maggioranza parlamentare da parte del centrodestra.

Inizio di settimana poco mosso, ma in terreno positivo, per Piazza Affari. L'indice Ftse Mib, della borsa di Milano, guadagnava, in apertura di contrattazioni, lo 0,06% a 24.349 punti.

Per il momento è tutto, grazie per l’ascolto, ci risentiamo nel prossimo appuntamento del Gr Asi.

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