Firenze, Asl licenzia rappresentante sindacale; Marchetti (FI): «Ricomporre la questione reintegrando il dipendente»

Il Capogruppo regionale di Forza Italia Maurizio Marchetti annuncia interrogazione «La Regione ci spieghi perché si è agito in assenza di fondamento»

ASI) «Il licenziamento da parte della Asl di Firenze di un dipendente del sistema sanitario regionale sospettato di aver rilasciato al Tg2 un’intervista sulla gestione dell’emergenza coronavirus nei nostri ospedali è un atto arrogante da regime totalitario, soprattutto perché a quanto risulta le verifiche tecniche non hanno dato riscontro che si tratti effettivamente di quel dipendente il quale per altro nega di essere lui a comparire nell’intervista.

La Regione ci spieghi perché si è agito in assenza di fondamento e con un provvedimento così radicale. Sollecitiamo a ricomporre la questione reintegrando il dipendente che per altro è un rappresentante sindacale Cisl Funzione Pubblica di Firenze Prato, dunque eventualmente anche titolato ad esprimere le istanze dei lavoratori»: lo afferma il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti che sulla questione annuncia un’interrogazione.
«Il reato di lesa maestà non mi risulta presente nei nostri codici – prosegue Marchetti – e se anche ci fosse il fondamento giuridico per un provvedimento disciplinare nei confronti del dipendente, al momento a quel che si sa non identificato con certezza, che ha dato conto della situazione generata dall’emergenza pandemica in uno dei nostri ospedali, il ventaglio dei provvedimenti possibili è ampio. Qui la Asl Centro ha scelto quello radicale, quasi a voler intimidire i colleghi del rappresentante sindacare con una reazione esemplare. Sono comportamenti da sinistra di regime. Noi da quel regime la Toscana intendiamo liberarla. Iniziamo da questo dipendente per il cui diritto di parola, e anche di rappresentanza trattandosi di un sindacalista, siamo pronti a batterci».

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