Recensione del saggio di Sepehr Hekmat e Ali Reza Jalali, edito nel 2013 da Anteo Edizioni
(ASI) Quando il circo mediatico-politico nostrano parla di Iran, la terminologia usata è spesso quella imposta dal nuovo secolo americano. Non è insolito, infatti, sentire farneticare di Asse del male o di Stato canaglia, in riferimento alla Repubblica islamica, o sentire apostrofare il benemerito ex presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad con l’infamante epiteto di nuovo Hitler.