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Marchesani, critica la convenzione firmata dalla Provincia di Perugia  gli enti locali umbri

Perugia, 9 novembre 2010 - “La Provincia di Perugia e gli enti locali umbri che hanno firmato la convenzione con alcuni istituti di credito del Gruppo Intesa San paolo per i propri fornitori dovrebbero vergognarsi: vendono come un successo quella che è una violazione di una Direttiva europea ed un illegittimo favore alle banche”. Così il consigliere regionale Andrea Lignani Marchesani (Pdl) sull’iniziativa dell’Amministrazione provinciale di Perugia.

 Lignani Marchesani ritiene “assurdo” che si convochino conferenze stampa per “pubblicizzare accordi che gravano su imprese che già subiscono il danno da parte delle Pubbliche Amministrazioni che non onorano i debiti contratti con i propri fornitori. È noto – spiega - che molte piccole imprese rischiano il fallimento se i propri crediti non vengono onorati e francamente è inqualificabile che soggetti istituzionali si facciano promotori di ulteriori aggravi per i privati. A guadagnarci una volta di più – aggiunge Lignani - sono le banche, che mettono a disposizione risorse non per lo sviluppo, ma per sostituirsi alle Istituzioni nelle loro mancanze”.

A giudizio dell’esponente del Pdl la “vergogna” sta nel fatto che i che i costi di interesse “sarebbero a carico del privato e non degli effettivi debitori, la Provincia e gli enti locali. Insomma: danno e beffa”.

Viene da domandarsi, sostiene Lignani Marchesani, “se il presidente Guasticchi o i sindaci firmatari siano a conoscenza della Direttiva europea approvata dal Parlamento UE lo scorso 20 ottobre che, una volta recepita dai Paesi membri, fissa in trenta giorni (o, in casi eccezionali già individuati, in 60) il termine per gli Enti pubblici per onorare le fatture per beni e servizi emesse nei confronti dei privati. La Direttiva – spiega - prevede inoltre il pagamento degli interessi di mora aumentato di otto punti percentuali rispetto a quelli di riferimento della Bce, oltre ad un importo fisso minimo di 40 euro a titolo di indennizzo dei costi sostenuti per il recupero del credito vantato. Dunque, se non si vuole violare la Direttiva, che presto sarà recepita anche dallo Stato italiano, l’intesa tra Provincia di Perugia, enti locali e Istituti di credito, è totalmente inutile oltre che vessatoria”.

“Forse – conclude Lignani Marchesani - sempre che i rigidi meccanismi in essere per l’indebitamento degli Enti lo consentano, si dovrebbe riformulare la convenzione, ponendo esclusivamente se stessi come interlocutori delle banche e smettendo di fare i furbi sulla pelle delle imprese”.

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