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Aeroporto di Perugia S. Francesco: problemi e sviluppo dello scalo Prisco (Fratelli d’Italia): “Convocare i vertici della società di gestione”

(ASI) Emanuele Prisco, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, ha chiesto con una nota al Presidente della II Commissione Leonardo Miccioni di convocare i vertici della Sase (società che gestisce l’aeroporto perugino di S. Egidio) per avere aggiornamenti sullo sviluppo dello scalo, sulle problematiche connesse al rinnovo della concessione statale e sulle politiche di promozione dello stesso dopo l’aumento di capitale concesso dai soci (tra cui il Comune di Perugia) lo scorso anno alla società.

“L’aeroporto resta al centro della nostra strategia per il rilancio economico e turistico dell’Umbria – dice Prisco, spiegando i motivi dell’iniziativa – ed è importante che vi sia un costante monitoraggio su ciò che accade intorno allo scalo. In primo luogo è necessario restare tra gli scali d’interesse individuati dal Ministero dello Sviluppo Economico, sui quali vengono anche concentrati gli sforzi economici dello Stato”.

Un hub del turismo religioso che, da Assisi, si dirami verso tutti i principali centri di culto di Europa e Medio Oriente. C’era questa, tra le altre proposte, per fare dell’aeroporto San Francesco d’Assisi un cuore pulsante del turismo religioso. L’assemblea dei soci aveva infatti azzerato le perdite (che ammontavano complessivamente a circa 1,7 milioni di euro) e avviato la ricapitalizzazione della società per oltre 1 milione di euro. Parcheggi, spazi pubblicitari e negozi, oltre all’incremento dei voli verso il nord Europa erano al centro del business plan proposto dalla società.

L’occasione è utile  - conclude Prisco nella nota di richiesta - per fare il punto con la Giunta e alla presenza della Sase, sullo stato d’attuazione dell’O.d.G. votato in Consiglio comunale che chiedeva di utilizzare le risorse dalla Tassa di soggiorno per le politiche di incoming connesse all’aereoporto.

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