Taormina e Trisciuoglio: "La difesa di Castellino denuncia un indebito accanimento ed ai limiti della legittimità della Procura capitolina e della Questura di Roma contro Giuliano Castellino"
(ASI) "Castellino già sottoposto a misura di sorveglianza speciale e dopo la carcerazione cautelare di Poggioreale e Rebibbia, per i fatti del 9 ottobre il presunto assalto alla C.G.I.L. sottoposto all’obbligo di P.G. della firma tutti i giorni compreso la domenica misura cumulata al DASPO che impone al Castellino di firmare due volte in occasione di eventi sportivi nella capitale, è ridotto ad una esistenza di obblighi e divieti che rappresentano un 'non vivere'.                                                                                                                   
 Vi sono non pochi dubbi sulla legittimità del cumulo dei provvedimenti che gravano il Castellino nei confronti del quale ben potrebbe valere la teoria dell’assorbimento delle misure, tenuto debitamente conto che quale “sorvegliato speciale” allo stesso è imposto il divieto di allontanamento dal comune di residenza ed una serie ulteriore di obblighi e divieti che nella pratica limitano drasticamente la sua quotidianità.
 
Se a tutto ciò si aggiunge l’accanimento della Procura capitolina che attraverso la Questura di Roma - in grave difficoltà per l’andamento del dibattimento istruttorio della causa per i fatti del 9 ottobre, istruttoria dalla quale emerge più che chiaramente la cristallinità del comportamento del Castellino -  allora è lecito da parte di questa difesa affermare senza tema di smentita che ci si trova di fronte ad una vera persecuzione nei confronti di un uomo scomodo al sistema.
 
Questa volta la denuncia ha del ridicolo… essendo stata contestata la partecipazione ad un banchetto dell'Associazione “Nessuno Tocchi Caino” evento dedicato agli ex detenuti, contro la pena di morte e di denuncia delle condizioni delle carceri italiane.
La firma di adesione ad un documento di denuncia di detta Associazione nel corso di una riunione non violenta, pacifica, con una presenza sul posto durata pochi minuti, è considerato un crimine.
 
È forse un crimine quest’ultimo procedimento aperto contro Giuliano Castellino rilevato che la Procura romana sta trasformando la vita un uomo presunto innocente fino all’ultimo grado di giudizio in un recinto di filo spinato entro il quale “non vivere” la propria quotidianità.
Vorremmo ricordare alla Procura romana ed alla Questura di Roma che Castellino non è un delinquente, ma un dissidente." 
 
Così in una nota l’Avv. Prof. Carlo Taormina e l’Avv. Nicola Trisciuoglio difensori di Giuliano Castellino.
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